Bruno Roelants, segretario generale CECOP-CICOPA Europe, Giuseppe Guerini, presidente Federsolidarietà – Confcooperative, Eleonora Vanni, presidentessa Area Welfare Legacoop Sociali Toscana, Mauro Abate Vicepresidente FederazioneSanità Confcooperative hanno evidenziato il ruolo delle cooperative e delle mutue nell’accesso ai servizi sanitari. (Scopri di più su: UfficioStampa.Provincia.tn.it)

Le cooperative sanitarie e le mutue nei sistemi di welfare a livello internazionale svolgono un ruolo fondamentale nel garantire una maggiore uguaglianza nell’accesso ai servizi sanitari. I tagli al sistema di welfare pubblico e il progressivo invecchiamento della popolazione causano un aumento dei bisogni sociali. In questo contesto il contributo delle cooperative sanitarie, nate dal basso per rispondere ai bisogni che non riescono a colmare né il sistema pubblico né quello privato, diventa sempre più importante e necessario.

Purtroppo i dati che attestino l’impatto e il contributo di diverse tipologie organizzative come le mutue, le cooperative sanitarie (cooperative di professionisti, cooperative farmaceutiche, cooperative a specializzazione sanitaria), le cooperative sociali che operano a diverso titolo nel settore socio-sanitario (disabilità, servizi agli anziani, tossicodipendenze, etc) non esistono al livello internazionale e sono difficilmente reperibili anche nei singoli paesi.

- Nel campo della salute il bisogno delle persone è enorme e il contributo delle cooperative e delle mutue è importante ma purtroppo non possiamo sostenerlo con i dati precisi. I numeri di cui disponiamo parlano di 7.209 cooperative che operano nel campo sociale e sanitario su quasi 70milla imprese che rappresenta Cecop-Cicopa - ha detto Bruno Roelands, segretario generale di Cecop-Cicopa, confederazione europea delle coop di lavoro e servizi. - Abbiamo registrato un incremento del 10% negli ultimi 5 anni. Una ricerca canadese stima che le cooperative sociali e sanitarie servono 300 milioni di utenti, ma i dati precisi che dimostrano l'importanza e il vantaggio di queste forme d'impresa non esistono.

Giuseppe Guerini, presidente Federsolidarietà – Confcooperative ha ribadito che tra tutte le forme di disuguaglianza che sono in aumento, su relativa alla salute si giocala sopravivenza stessa dei sistemi del welfare che invece andrebbero preservati e difesi in quanto alla base dell'inclusività della società europea.

L'economia sociale impiega più di 14 milioni di persone nell'Unione europea. Esistono circa 3.300 realtà mutualistiche in Europa, che danno lavoro a 370milla persone, mentre il 40% è la copertura del sistema mutualistico europeo. Grazie alle cooperative sociali l’Italia è, insieme alla Spagna, una buona prassi a livello europeo. In Italia, senza le cooperative sociali, ben sette milioni di persone rimarrebbero senza servizi, ha detto Guerini.

Ritessere le fila del patto del welfare europeo che parte dal basso e insegnare e promuovere il metodo cooperativo anche nei contesti delle piattaforme tecnologiche sono le principali sfide delle cooperative nel prossimo periodo. Sempre in riferimento alle nuove tecnologie, le cooperative sociali e sanitarie rimarranno dei bacini occupazionali dove sarà difficile sostituire l'uomo.

Mauro Abate, Vicepresidente FederazioneSanità Confcooperative e Eleonora Vanni presidentessa Area Welfare Legacoop Sociali Toscana hanno invece ribadito l’importanza di mettere a sistema i vari soggetti, le competenze e le risorse, incentivare le partnership con l’ente pubblico e l’importanza dell’educazione, fondamentale nel campo dei servizi socio sanitari.

In collaborazione con IHCO (International Health Co-operative Organisation) Euricse svolge una ricerca volta a quantificare il numero di utenti serviti globalmente dalle cooperative sanitarie. Lo studio si basa sulla raccolta di dati anagrafici, economico-finanziari, occupazionali, del bacino di utenza e relativi alla base sociale delle cooperative sanitarie e delle mutue operanti nei diversi paesi del mondo. Il risultato sarà una prima analisi delle modalità con cui le cooperative sanitarie contribuiscono al sistema sanitario del paese in cui operano.

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