I dati relativi al calo demografico, alle fughe all’estero, alla disoccupazione giovanile e alla bassa inclusione lavorativa femminile, ancora fanalino di coda non solo dell’Europa, ci fotografano una situazione desolante in cui l’Italia appare un Paese non adatto né a giovani né a donne, e tantomeno a “giovani donne”. (Scopri di più su: ItaliaCooperativa.it)
  • di Anna Manca, presidente commissione Donne dirigenti cooperatrici
Il dato della violenza di genere, trasversale a condizioni socioeconomiche piuttosto che geografiche, aggrava ulteriormente qualsiasi analisi sulla condizione femminile. Crediamo dunque che il momento celebrativo annuale dell’8 marzo per l’Alleanza delle Cooperative, quale movimento non solo imprenditoriale, debba essere accompagnato da un’assunzione di responsabilità attraverso azioni concrete verso il Paese e il mondo femminile, e in particolare verso le proprie socie e lavoratrici, invitando al senso di responsabilità anche ogni singolo cooperatore uomo.

Si tratta di continuare a rappresentare presso le istituzioni la necessità di misure a favore della conciliazione per rimuovere gli ostacoli all’inclusione lavorativa delle donne, premiando le buone pratiche che nella cooperazione sono diffuse, incentivando le imprese che fanno più fatica ad attivarle, promuovendo la condivisione delle responsabilità di cura.

Al nostro interno non possiamo che attivarci concretamente per la rimozione degli ostacoli primari causa di disparità. A partire da azioni positive a supporto del welfare aziendale, di promozione di imprenditoria cooperativa al femminile, di misure di agevolazione al credito e soprattutto di valorizzazione e riconoscimento di quel 60% che costituisce la nostra forza lavoro e di quel 40% che rappresenta la nostra base sociale. In questi anni di crisi economica finanziaria il movimento cooperativo ha saputo infatti essere resiliente anche nelle performances al femminile, segno che la cooperativa è una forma di impresa a misura di donna.

Non bisogna abbassare la guardia: dai vertici di impresa e dell’associazione all’operatore di strada delle nostre sociali che opera per far crescere gli uomini e le donne di domani. È nostro dovere impegnarci anche per la buona accoglienza delle donne immigrate e dei loro nuclei familiari, per la loro inclusione sociale e lavorativa, contrastando in ogni modo e con tutte le nostre forze il fenomeno della tratta e della violenza. Dobbiamo, infine, impegnarci per una Europa più coesa, più unita e siamo onorati di poter lavorare attivamente per la costruzione di un network di donne cooperatrici all’interno di Cooperatives Europe, fortemente voluto dalla Commissione Donne e Parità dell’Alleanza chiamata a guidarne i primi passi.

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