Distribuzione di kit sanitari e igienici, di acqua, tende, utensili per cucinare a beneficio di circa 10.000 fra bambini e adulti, presso 11 campi sfollati. Sono i primi aiuti d'emergenza che Save the Children sta portando alla popolazione colpita dal conflitto in corso nell'Ossezia del Sud, tra Russia e Georgia.
L'organizzazione internazionale, che opera in Georgia da 15 anni con interventi a favore, tra gli altri, dei bambini di strada e delle famiglie sfollate, è molto preoccupata dall'impatto che la guerra sta avendo. "In questo momento temiamo soprattutto per le migliaia di bambini che hanno dovuto abbandonare le proprie case e villaggi insieme alle famiglie", commenta Tom Vincent, Direttore di Save the Children in Georgia.
"E' probabile che, nella confusione, alcuni di questi bambini siano stati separati dai genitori e ciò li espone a rischi e rende particolarmente vulnerabili. Inoltre", prosegue, "Save the Children opera in una struttura per bambini in condizioni disagiate a Gori. A causa del conflitto, il centro è attualmente inaccessibile e in abbandono e siamo preoccupati per la sorte di questi bambini".
Il Direttore di Save the Children in Georgia sottolinea quindi come stia aumentando il numero degli sfollati: bambini e famiglie che abbandonano l'Ossezia del Sud e si dirigono verso Rustavi dove il governo sta allestendo campi provvisori, utilizzando le scuole come rifugi.
"La nostra priorità è assicurare acqua potabile e ripari alla popolazione sfollata, presso 11 campi sfollati", spiega ancora Tom Vincent.
"Inoltre stiamo pianificando la creazione di aree sicure per i minori, all'interno dei campi. Spazi protetti dove i bambini potranno svolgere attività ricreative e parascolastiche. Stiamo poi provvedendo all'acquisto di medicine per gli ospedali ch ne sono rimasti a corto".
Sono circa 25 gli operatori di Save the Children impegnati negli aiuti. Save the Children in Georgia e Abkazia Save the Children lavora in Georgia dal 1993, con attività rivolte soprattutto ai bambini e alle famiglie più vulnerabili, (bambini di strada e nuclei sfollati) e sostenendo le comunità con interventi nel settore della salute, istruzione, sussistenza. L'organizzazione internazionale è anche presente in Abkhazia dove però ha momentaneamente sospeso le attività in attesa di conoscere gli sviluppi del conflitto in corso nella regione.
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