Per i raffronti fra i vari Paesi EUROSTAT invita ad utilizzare non i dati assoluti ma i tassi di incidenza standardizzati ROMA

I criteri di rilevazione adottati da EUROSTAT (Istituto Ufficiale di Statistica dell'Unione Europea) considerano infortuni sul lavoro solo quelli che provocano "assenze dal lavoro di almeno 4 giorni", mentre vengono esclusi dal computo gli infortuni "in itinere", che avvengono cioè duranate il tragitto casa-lavoro.
EUROSTAT segnala inoltre che le statistiche espresse in valori assoluti presentano tuttora gravi carenze dal punto di vista della completezza dei dati e invita ad utilizzare i dati assoluti, riportati nelle tabelle U.E. così come comunicati dai singoli Paesi, soltanto a livello globale e a fini indicativi, tenendo conto dei limiti e delle carenze di seguito sintetizzate.

IN EUROPA:
Alcuni Paesi membri non dispongono di un sistema assicurativo specifico, quindi non sono in grado di fornire dati completi e presentano "livelli di sottodichiarazione compresi tra il 30% e il 50% del totale": Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia

Alcuni Paesi membri gli infortuni stradali avvenuti nell'esercizio dell'attività lavorativa vengono associati alla tutela dei rischi da circolazione stradale, non a quella dei rischi da lavoro; non compaiono quindi nelle statistiche degli infortuni sul lavoro: in particolare i Paesi anglosassoni

In molti Paesi membri i lavoratori autonomi non sono coperti dai sistemi di dichiarazione nazionali; non viene quindi rilevata dalle statistiche una categoria quasi ovunque molto consistente, e in Italia coperta da assicurazione obbligatoria: esclusione totale dei lavoratori autonomi: Belgio, Grecia, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Irlanda del Nord esclusione parziale dei lavoratori autonomi: Germania, Spagna, Austria, Finlandia

Nelle statistiche di alcuni Paesi membri non vengono considerati diversi importanti settori: non sono coperti o sono coperti solo in parte il settore pubblico (amministrazione pubblica), l'Estrazione di minerali e il settore Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni

In un caso vengono presi in considerazione solo i decessi avvenuti entro un certo intervallo temporale dall'infortunio: si tratta della Germania dove le statistiche comprendono solo le morti avvenute entro 30 giorni dall'infortunio

Per i raffronti tra i vari Paesi EUROSTAT ha più volte espresso la raccomandazione (non sempre ascoltata nel nostro Paese) di utilizzare esclusivamente i "tassi di incidenza standardizzati" elaborati dai tecnici EUROSTAT che intervengono sui dati assoluti con procedimenti statistici appropriati per l'armonizzazione tecnica delle diverse strutture produttive nazionali, per rapportare i dati alla corrispondente forza lavoro e per apportare i correttivi di integrazione necessari per rendere i dati più coerenti, omogenei e confrontabili.
Sulla base dei tassi di incidenza relativi agli infortuni in complesso l'Italia, anche per il 2005, si colloca al di sotto di Paesi assimilabili al nostro come Spagna, Francia e Germania. Per i casi mortali l'Italia, invece, con un indice nazionale di 2,6 decessi per 100.000 occupati, si colloca, sempre per il 2005, al di sopra del dato rilevato per i 15 Stati membri (2,3), e praticamente in linea con quello registrato nell'Euro-Area (2,5), che comprende Paesi più omogenei al nostro sia dal punto di vista dei sistemi assicurativi, sia di quello della omogeneità e completezza dei dati.

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