Da settembre il ministero del Welfare metterà a disposizione 165 milioni di euro per progetti di formazione e informazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ad annunciare la manovra è stato il ministro Maurizio Sacconi (...). Nello stanziamento sono inclusi anche circa 20 milioni di euro già destinati dall'INAIL a interventi di informazione e formazione nel 2008.
"Abbiamo avviato un impegno straordinario sul tema della salute e sicurezza sul lavoro", ha detto Sacconi, "vogliamo realizzare obiettivi concreti per scalfire lo zoccolo duro delle 1.200 morti l'anno sul lavoro, che seppur in diminuzione, resta un numero intollerabile". Per contrastare gli incidenti sarà quindi sviluppata ulteriormente la collaborazione con le Regioni e le aziende sanitarie locali.

"Questo significa andare oltre gli adempimenti formali per rendere le persone più consapevoli dei propri diritti e dei propri comportamenti" nei luoghi di lavoro, ha aggiunto il ministro, chiedendo anche maggiori risorse dai fondi bilaterali. Il titolare del Welfare ha inoltre dichiarato di puntare molto sul nuovo sistema informativo in costruzione, la cui gestione è affidata all'INAIL, che permetterà l'analisi e il monitoraggio costante dell'andamento degli infortuni con dati riferiti ai territori e ai settori di lavoro. Riguardo invece all'opera di vigilanza, il ministro l'ha definita ancora "insoddisfacente" e, in generale, ha auspicato un approccio "meno formale e burocratico" e più di "sostanza" per "fare sistema con le parti sociali".

Riguardo alla questione del Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Sacconi ha sottolineato che il Governo si impegnerà a recepire un eventuale avviso comune delle parti sociali per correggere in particolare la parte relativa al sistema delle sanzioni. "Ho ribadito alle parti l'intenzione di riconvocarle affinché si esercitino a trovare un avviso comune per correggere il Testo unico", ha spiegato Sacconi. "Non saremo noi a prendere l'iniziativa, cosa che ci sarebbe consentita dalla delega aperta, ma saranno le parti, che ora sono divise tra rappresentanti dei lavoratori e delle imprese, a cercare una convergenza che poi il governo farà propria automaticamente", ha aggiunto il ministro, mostrandosi fiducioso sulla possibilità che si riesca a trovare un'intesa tra le parti.

"Noi vogliamo andare oltre le lacerazioni", ha aggiunto, "e vogliamo anche obbedire ai messaggi e alle sollecitazioni del presidente della Repubblica. Proprio per questa ragione teniamo alta l'attenzione su questi temi".

 

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