L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) accoglie favorevolmente l'adozione di un piano di azione per gli sfollati interni da parte del Governo della Georgia, piano che riconferma l'impegno del Paese ad affrontare e ad alleviare la situazione di decine di migliaia di sfollati interni ed a migliorare le loro condizioni di vita. Il piano di azione comprende un numero di misure governative concrete che affrontano la situazione abitativa e l'accesso degli sfollati interni ai servizi sociali ed al sistema scolastico.

Il documento approvato, che è il risultato di intense consultazioni durate mesi tra diversi partecipanti, sottolinea in modo esplicito che la comunità internazionale è stata invitata ad aiutare il governo ad affrontare le necessità ed a difendere i diritti degli sfollati interni fornendo sostegno tecnico, personale specializzato, assistenza umanitaria e fondi.

L'UNHCR sarà particolarmente attiva nel trovare soluzioni abitative durature per gli sfollati interni tramite diverse iniziative. Secondo le stime gli sfollati interni in Georgia sono 273mila.
L'UNHCR è presentenel Paese dal 1993.

Negli ultimi due giorni, intanto, quasi 1100 persone, tra cui molti ragazzi di meno di 16 anni, sono arrivati in autobus nella Ossezia settentrionale - Alania, nella Federazione Russa, provenienti dalla regione secessionista dell'Ossezia Meridionale, in Georgia. Questo spostamento di popolazione ha avuto luogo dopo gli scontri verificatisi durante il weekend, che hanno visto in azione cecchini e mortai, tra le forze armate dell'Ossezia Meridionale e quelle della Georgia. Secondo quanto è stato riferito, ci sono stati sei morti e 13 feriti, tra cui due sfollati interni che vivono in un centro collettivo. Secondo l'agenzia dell'UNHCR a Vladikavkaz, nall'Ossezia Settentrionale, gli ultimi arrivati si stanno recando in Ossezia Settentrionale solo per precauzione. Nessuno sta chiedendo asilo. Hanno detto che vogliono ritornare a casa per la fine dell'estate. Alcuni degli arrivati sono stati sistemati in edifici pubblici come campi estivi e scuole o in case private da amici e parenti. L'UNHCR e altre agenzie delle Nazioni Unite sono in contatto con le autorità della Federazione Russa che si stanno occupando della situazione.

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