Premio Nobel per la Letteratura nel 1970, attraverso le sue opere Solgenitsin ha denunciato le violazioni dei diritti umani nelle strutture detentive dell'Unione sovietica e ha incessantemente promosso la libertà d'espressione politica e religiosa.

Nel febbraio 1974, Amnesty International inviò al governo dell'Urss una dura protesta contro l'arresto e l'espulsione di Solgenitsin, ordinati dalle autorità di Mosca dopo la pubblicazione all'estero delle opere dello scrittore. "L'arresto arbitrario, la privazione della cittadinanza e l'espulsione dello scrittore Alexander Solgenitsin" - si legge in un comunicato stampa emesso da Amnesty International il 20 febbraio 1974 - "sono atti inconciliabili con la ratifica del Patto internazionale sui diritti civili e politici e rendono ipocrite le accuse del governo sovietico agli Stati che non lo hanno ratificato".

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