Le manifestazioni del Movimento per la democrazia, guidate dagli studenti, iniziarono l'8 agosto 1988 nell'ex capitale Yangon e si propagarono rapidamente in tutto il paese, ottenendo un grande consenso popolare. Nel giro di sei settimane, le forze di sicurezza avviarono la repressione, provocando 3000 morti. Migliaia di persone furono imprigionate o sparirono nel nulla.
Da allora, nonostante le risoluzioni dell'Assemblea generale e del Consiglio dei diritti umani e 35 missioni ufficiali di consulenti, relatori e altri rappresentanti delle Nazioni Unite, restano in carcere 2050 prigionieri politici, di cui 900 imprigionati negli ultimi dieci mesi.
"U Win Tin e migliaia di altre persone rimangono in carcere, a dispetto delle innumerevoli occasioni in cui il governo di Myanmar ha dichiarato che si stava muovendo in favore di una più ampia partecipazione politica" - ha dichiarato Benjamin Zawacki, ricercatore di Amnesty International su Myanmar. "Niente dimostra la cattiva fede delle autorità più del fatto che oggi ci sono più prigionieri politici di vent'anni fa. U Win Tin è l'oppositore da maggior tempo in carcere, ma non è il solo. Dal 1988 gli fanno compagnia migliaia di persone, 900 delle quali imprigionate solo negli ultimi dieci mesi. L'Onu non può più accontentarsi di promesse vuote, ma deve pretendere che Myanmar dia seguito alle proprie parole".
Amnesty International chiede l'immediato e incondizionato rilascio di tutti i prigionieri di coscienza, segnalando in particolare i seguenti 20 casi:
U Win Tin (m), 78 anni, giornalista, noto dissidente e figura di primo piano del principale partito di opposizione, la Lega nazionale per la democrazia (Lnd). È in prigione dal 1989 ed è in cattive condizioni di salute. Il suo rilascio è previsto nel 2009.
Win Htein (m), 66 anni, assistente della leader dell'Lnd Daw Aung San Suu Kyi. È stato imprigionato nel 1996 per avere, tra l'altro, coinvolto i contadini e i militanti dell'Lnd nella raccolta di dati sulla produzione agricola. È detenuto in isolamento e ha problemi di salute, tra cui ipertensione e scompensi cardiaci.
Daw May Win Myint (f), 58 anni, e Dr. Than Nyein (m), 71 anni, rispettivamente dirigente e parlamentare dell'Lnd. Sono stati imprigionati nel 1997 per aver organizzato una riunione del partito. La loro condanna è stata aumentata nel 2004. Versano entrambi in cattive condizioni di salute.
Aung Tun (m), 41 anni, importante esponente della Federazione delle unioni studentesche di tutta la Birmania. Dal 1998 sta scontando una condanna a 17 anni per "collaborazione con gruppi terroristi" e aver scritto una storia del movimento studentesco in Myanmar. Ha trascorso lunghi periodi di carcere in isolamento. Soffre di asma e tubercolosi.
Myo Min Zaw (m), 31 anni, e Ko Aye Aung (m), 33 anni, studenti. Sono stati imprigionati nel 1998 per aver organizzato manifestazioni per il miglioramento della qualità dell'istruzione e aver chiesto il rispetto dell'esito delle elezioni del 1990, vinte dall'Lnd. Sono stati condannati rispettivamente a 52 e 45 anni di carcere, si trovano in prigioni isolate e in cattive condizioni di salute.
Ma Khin Khin Leh (f), 42 anni, insegnante. Nel 1999 è stata condannata all'ergastolo semplicemente per punire la clandestinità del marito, attivista politico ricercato dalle autorità. Soffre di artrite e di problemi di respirazione.
Khaing Kaung San (m), 37 anni, dissidente e attivista di un'organizzazione per lo sviluppo della popolazione Arakan. È stato imprigionato nel 2000 dopo che era stato espulso dalle autorità della Thailandia, paese in cui aveva chiesto e ottenuto asilo politico.
Saw Naing Naing (m), 66 anni, parlamentare già prigioniero di coscienza tra il 1990 e il 1999, e Soe Han (m), 65 anni, avvocato. Nel 2000 sono stati condannati a 21 anni di carcere per aver sollecitato il rilascio di Daw Aung San Suu Kyi. Saw Naing Naing sarebbe detenuto in un braccio della morte insieme a criminali comuni.
U Khun Htun O (m), 65 anni, il più importante esponente politico della minoranza etnica Shan. È stato imprigionato nel 2005 per aver preso parte a incontro privato che verteva sul programma governativo di transizione politica. Sta scontando una condanna a 93 anni di carcere ed è in cattive condizioni di salute.
Min Ko Naing (m), 45 anni, tra i leader del Movimento per la democrazia del 1988, già prigioniero di coscienza tra il 1989 e il 2004 e cofondatore del Gruppo studentesco "Generazione 88". È stato imprigionato nel 2007 per aver preso parte alle proteste dello scorso anno. È in cattive condizioni di salute e gli vengono negate le cure mediche.
U Ohn Than (m), 61 anni, attivista politico. Nell'agosto 2007 è stato condannato all'ergastolo per aver preso parte a una manifestazione di fronte all'Ambasciata degli Usa a Yangon. Non può vedere i familiari e pare soffra di una malaria cerebrale in stato avanzato.
Hla Myo Naung (m), 40 anni, dirigente del Gruppo studentesco "Generazione 88". È stato imprigionato nell'ottobre 2007, quando ha dovuto uscire dalla clandestinità per curare la rottura della cornea. Rischia di diventare cieco a causa dell'assenza di adeguate cure mediche.
Thin Thin Aye (conosciuta anche come Mie Mie) (f), 38 anni, e Htay Kywe (m), 40 anni, dirigenti del Gruppo studentesco "Generazione 88", e Zaw Htet Ko Ko (m), 27 anni, militante dello stesso movimento. Sono stati arrestati nel corso della caccia all'uomo dell'ottobre 2007. In carcere, Mie Mie ha avuto uno scompenso cardiaco e per molto tempo non ha avuto accesso alle cure mediche. Anche a Zaw Htet Ko Ko sono state negate cure mediche per una tonsillite.
U Gambira (m), 29 anni, monaco e fondatore, nel settembre 2007, dell'Alleanza dei monaci di tutta la Birmania. È stato imprigionato nel novembre 2007, costretto a consegnarsi alle autorità dopo che i suoi familiari erano stati presi in ostaggio dalle forze di sicurezza. È stato torturato e, nel marzo di quest'anno, è stato posto in isolamento.
Myo Yang Naung Thein (m), 34 anni, esponente di "Generazione 88". È stato imprigionato nel dicembre 2007 a causa dei suoi legami con attivisti che avevano filmato le proteste di settembre. È rimasto paralizzato agli arti inferiori, probabilmente a causa delle torture subite in carcere, che non sono stati curati per molto tempo.
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