Un'imponente operazione della polizia federale brasiliana ha portato all'arresto del ministro dell'Ambiente dello Stato del Mato Grosso. L'accusa è quella di far parte di un'organizzazione criminale dedita al disboscamento illegale. Arrestate altre 89 persone. È stata l'operazione della polizia federale brasiliana più grande mai portata avanti nella foresta amazzonica. E ha portato all'arresto del ministro dell'Ambiente dello Stato del Mato Grosso, Moacir Pires. L'accusa è quella di far parte di un'organizzazione criminale che negli ultimi 14 anni, per ottenere legname in modo illegale, avrebbe "mangiato" 48.000 ettari di Amazzonia. In particolare il ministro è accusato di aver firmato licenze ambientali irregolari a favore di società impegnate nel disboscamento. L'operazione ha portato all'arresto di altre 89 persone, inclusi alcuni agenti dell'agenzia ambientale brasiliana (Ibama), con l'accusa di taglio di circa 1,9 milioni di metri cubi di legname illegale. Per valutare l'entità del danno arrecato, fa sapere Greenpeace, basti pensare che per trasportare questa quantità di legname servono circa 76.000 camion. Sospese durante le indagini 283 unità di gestione forestale, altre 36 sono state revocate definitivamente. Sono invece 431 le imprese fantasma smascherate che operavano nello Stato del Mato Grosso. Gli inquirenti hanno inoltre portato alla luce un vasto giro di falsificazioni dell'autorizzazione di trasporto dei prodotti forestali, che consentiva il riutilizzo di autorizzazioni scadute frodando le ispezioni. «È importante sollecitare la polizia federale e l'Ibama affinché operazioni come questa condotta nello Stato del Mato Grosso non rimangano un caso isolato ma si estendano agli altri Stati della foresta amazzonica come Parà e Rondonia, dove la deforestazione e il taglio illegale non conoscono ostacoli» ha dichiarato Paulo Adario, responsabile della campagna Amazzonia di Greenpeace. «L'approvazione della nuova legge sulla concessione dei permessi di taglio nelle aree forestali pubbliche rappresenta un importante passo avanti nei controlli e nella tutela della foresta amazzonica - ha concluso l'ambientalista - Ma sarà efficace solo se le agenzie statali sapranno assicurare il monitoraggio e il controllo del territorio». La Nuova Ecologia, 06 giugno 2004

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