La ferma presa di posizione contro le ultime misure del governo da parte Commissario ai Diritti Umani del Consiglio d'Europa conferma le nostre preoccupazioni sulla natura discriminatoria e razzista del Pacchetto sicurezza, sugli emendamenti introdotti nella manovra economica, sulle misure che il Consiglio dei ministri si appresta ad approvare.

Si è cominciato col colpire i diritti delle minoranze rom e sinti, si sono inasprite le misure contro gli immigrati, additandoli all'opinione pubblica, più o meno esplicitamente, come causa principale dell'insicurezza sociale ed economica. Si è pensato che ciò potesse distrarre l'attenzione pubblica dai problemi veri, dall'incapacità del governo di proporre soluzioni al disagio, all'emarginazione, al degrado, alla povertà in cui sono precipitate tante famiglie italiane.

Si è aperto un varco pericoloso. Le ultime misure del governo in materia economica e giudiziaria dimostrano che si comincia col calpestare i diritti dei più deboli e si finisce per mettere a rischio i diritti di tutti. La vicenda del taglio delle pensioni sociali è sintomatica in questo senso. Si introduce una misura che colpisce gli anziani più poveri, salvo poi giustificarsi dicendo che in realtà si volevano colpire solo quelli stranieri. Si alimenta cinicamente una guerra tra poveri, il cui esito sarà meno diritti per tutti con un grave vulnus del principio di uguaglianza e dell'universalità dei diritti previsto dalla nostra Carta Costituzionale.

I provvedimenti che il Consiglio dei ministri voterà nei prossimi giorni rischiano di rendere più difficili i ricongiungimenti familiari, la possibilità di vedersi riconosciuto il diritto d'asilo e quello alla libera circolazione. Un' ulteriore stretta sulle garanzie contemplate dal diritto internazionale e che danno la misura della civiltà di una Nazione.

L'ARCI, nell'esprimere forte preoccupazione per ogni intervento discriminatorio e lesivo dei principi costituzionali, invita tutti i ministri e i parlamentari che riceveranno il testo di Brecht a recuperare la memoria storica, a ricordare le tragedie che il razzismo ha prodotto nel secolo scorso, a tener conto delle critiche del Commissario ai Diritti Umani, cancellando le norme discriminatorie che aprono la porta la razzismo e alla barbarie.

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertold Brecht

Per non dimenticare

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