"Il Comitato olimpico internazionale (Cio) e il Comitato organizzatore dei Giochi olimpici di Pechino (Cogop) devono mantenere l'impegno a garantire 'piena libertà d'informazione' e fornire alla stampa un accesso a Internet privo di censura. Non farlo, significherà compromettere i diritti umani fondamentali e tradire i valori olimpici" - ha dichiarato oggi Mark Allison, ricercatore sull'Estremo Oriente di Amnesty International, in reazione alle dichiarazioni del responsabile della Commissione stampa del Cio, Kevin Gosper.
Gosper aveva affermato: "Mi dispiace che ora venga fuori che il Cogop ha annunciato che ci saranno limitazioni nell'accesso ai siti web durante i Giochi (...) Ora mi rendo anche conto che alcuni funzionari del Cio hanno negoziato con i cinesi sul fatto che alcuni siti sensibili saranno bloccati perché non sono considerati collegati ai Giochi".
I giornalisti stranieri che si trovano nella Sala stampa olimpica non possono accedere al sito di Amnesty International e diversi altri siti Internet sono stati bloccati.
Il Cio, in molte occasioni, aveva messo in luce l'allentamento delle restrizioni nei confronti della stampa estera come un esempio del miglioramento della situazione dei diritti umani, promesso dalla Cina in occasione dell'assegnazione dei Giochi di Pechino 2008. Pochi giorni fa, il 17 luglio, il presidente del Cio Jacques Rogge aveva annunciato che non vi sarebbe stata alcuna censura di Internet.
"Questa clamorosa censura è un'altra delle promesse cui la Cina è venuta meno e che pregiudica ulteriormente l'affermazione che i Giochi avrebbero migliorato la situazione dei diritti umani nel paese" - ha commentato Allison.
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