Dopo i disastri provocati dalla legge Bossi-Fini (nell'ultimo anno sono raddoppiati i morti nel Canale di Sicilia, è aumentata la presenza irregolare data l'impossibilità di entrare legalmente nel nostro paese, come dimostrano le 520.000 domande presentate in occasione del decreto flussi del 2006 e le 730.000 domande del 2007), il governo col "Pacchetto sicurezza" produce un ulteriore vulnus al principio di uguaglianza e ai diritti sanciti dalla Costituzione. Cos'altro rappresenta infatti l'aumento di un terzo della pena per i reati commessi da stranieri senza permesso di soggiorno?
Il maxiemendamento alla manovra economica di fatto abolisce l'assegno sociale per gli stranieri, prevedendo condizioni che azzerano la possibilità di usufruirne.
L'insieme di questi provvedimenti porterà ad un aumento del disagio sociale nelle nostre città, aumenterà lo sfruttamento dei lavoratori migranti, costretti a subire il ricatto del lavoro nero, favorendo una situazione di illegalità diffusa.
Oggi in Italia c'è un'emergenza: quella legata al disastro del decreto flussi che non si chiuderà prima del 2010, quella delle procedure del sistema per il rinnovo dei permessi di soggiorni che si è inceppata mettendo in difficoltà la vita di centinaia di migliaia di persone, quella della mancanza di un sistema di accoglienza adeguato che lascia per strada migliaia di rifugiati.
Per questo il Governo, invece di parlare di uno Stato di emergenza nazionale che in realtà non esiste, contribuendo così solo ad alimentare preoccupazione, dovrebbe dare risposta a queste gravi urgenze.
Facciamo appello alle forze d'opposizione in Parlamento e nel paese, alle associazioni, ai sindacati, a tutti i cittadini democratici perché in autunno si apra una stagione di mobilitazione che imponga il rispetto dei diritti delle persone, ripristini le condizioni del confronto civile e freni il razzismo istituzionale.