"Il provvedimento del governo si propone unicamente di dare assistenza ai clandestini, togliendoli dalle tende come sta accadendo in queste settimane, per alloggiarli in strutture adeguate e in case con tetto" così il ministro dell'Interno Maroni ha precisato le motivazioni dell'estensione a tutto il territorio italiano dello stato di emergenza per l'ingente afflusso di cittadini extracomunitari.
Il ministro Maroni ha tenuto nel pomeriggio al Viminale una conferenza stampa nel corso della quale ha fornito alcuni chiarimenti sul provvedimento - adottato oggi dal Consiglio dei ministri - sull'estensione a tutto il territorio italiano dello stato di emergenza. La decisione adottata dal Governo - ha precisato il ministro - non è altro che "una proroga di altre proroghe, ben sei, quattro del governo Berlusconi a partire dall'11 dicembre 2002 e due del governo Prodi, ultima delle quali risalente al 14 febbraio 2008".
Uno stato di emergenza dovuto all'eccezionale flusso di extracomunitari che giungono in Italia nel periodo estivo. "Unica modifica, che ho sottoposto al Cdm - ha aggiunto il ministro - rispetto all'ultima ordinanza del governo Prodi è di estendere lo stato di emergenza, non solo a tre regioni ma all'intero territorio nazionale". L'ordinanza - ha spiegato Maroni - "si propone unicamente di dare assistenza ai clandestini, togliendoli dalle tende come sta accadendo in queste settimane, per alloggiarli in strutture adeguate e in case con tetto".
Il provvedimento si è, quindi, reso necessario in quanto i centri di accoglienza delle tre regioni (Sicilia, Calabria e Puglia) erano ormai insufficienti - ha sottolinato il ministro - a contenere l'alto numero di arrivi e, così, si è consentito alla protezione civile di poterli alloggiare su tutto il territorio nazionale. Maroni si è anche detto disponibile a recarsi "già dalla settimana prossima in Parlamento per riferire sui fatti". Il ministro dell'Interno ha poi fatto sapere di avere "telefonato al Presidente della Repubblica per informarlo" e di aver "inviato tutte le documentazioni".

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