Bergamo, 25 luglio 2008. A oltre tre mesi dal devastante passaggio del ciclone Nargis che ha lasciato dietro di sé oltre 100 mila vittime, la maggior parte degli abitanti della zona colpita ha avuto una prima assistenza, ma la situazione rimane grave: 800 mila persone vivono ancora nei campi sfollati, senza un riparo adeguato, in pieno periodo monsonico, mentre le continue piogge non lasciano tregua.
 "La situazione è ancora grave, ma la popolazione mostra un forte spirito di coesione e solidarietà" racconta PaoloFelice, responsabile dei progetti Cesvi in Myanmar "Molti ragazzi subito dopo il ciclone sono venuti nelle aree colpite ad offrire il proprio aiuto. Sono giovanissimi - anche di 15 e 16 anni - che, trovandosi senza la possibilità di andare a scuola data la distruzione degli edifici, si sono resi disponibili ad aiutare chi è maggiormente in difficoltà. Attualmente molti di loro collaborano con noi come volontari, dimostrando una grande generosità."

Un'altra emergenza è costituita dalla mancanza di acqua potabile. "Le condizioni igieniche sono ancora molto precarie" aggiunge Felice" ma grazie agli interventi già realizzati siamo riusciti ad evitare la diffusione di epidemie. In particolare, attraverso la costruzione di 200 latrine."

Cesvi , presente nel paese dal 2001 e subito attivo nella zona colpita dal ciclone, opera da diverse settimane nel distretto di Dedaye - 100 km a sud-ovest di Yangon - e attualmente sta coordinando le attività delle altre organizzazioni internazionali presenti nel distretto.

"Abbiamo già pulito 150 bacini per la raccolta di acqua piovana" aggiunge Paolo Felice"In questo modo abbiamo garantito accesso all'acqua potabile ad 80 mila persone; ora stiamo continuando anche la distribuzione di pastiglie per la potabilizzazione dell'acqua e di contenitori per la raccolta dell'acqua piovana. Abbiamo distribuito anche 16.000 kit igienico sanitari e 5.300 kit di utensili domestici, in modo da permettere alle famiglie birmane di riprendere una vita il più normale possibile".

Grazie al sostegno di numerosi donatori privati e dell'importante contributo di UBI Banca, ha già distribuito 22.000 rifugi temporanei, di cui hanno beneficiato circa 100.000 persone. Ma la distribuzione prosegue a pieno ritmo.

UBI Banca, che da dieci anni sostiene le iniziative di Cesvi, ha lanciato una nuova sottoscrizione tra i propri clienti, inaugurandola con una donazione di 100.000 euro, stanziati dalla Banca Popolare di Bergamo e dal Banco di Brescia.
Questo primo invio fondi garantisce la copertura dei primi interventi di riabilitazione e riapre ufficialmente il conto "Cesvi sUBIto" - inaugurato con la raccolta fondi per l'emergenza Bangladesh e sempre attivo presso tutte le banche rete del Gruppo - istituito come strumento di risposta veloce ed efficace alle grandi tragedie umanitarie.

Per sostenere l'intervento Cesvi in Myanmar :
c/c bancario CesvisUBIto n. 95 presso UBI Banca
(codice IBAN IT56M0502611122000000000095)
intestato a Cesvi, causale "Emergenza Myanmar"

Sara Maresca
Press Office
ph+39.035.20.58.058 (dir. 021)
mob. +39.349.82.35.008 fax +39.035.26.09.58
Via Broseta 68/A 24128
Bergamo Italy 
Visita la nuova area sala stampa: http://www.cesvi.org/salastampa  

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