Di Francesco Agresti
Un giro d'affari di quasi 60 milioni di euro, con un margine operativo netto di 2,1 milioni di euro e un patrimonio netto aggregato di 20 milioni di euro. Questi i principali numeri del bilancio 2004 del consorzio Con.solida, la principale realtà consortile della cooperazione sociale del Trentino a cui aderiscono 50 cooperative sociali - 37 di tipo A e 13 di tipo B, oltre a un'organizzazione di cooperazione internazionale e due organismi di sviluppo cooperativo (Promocoop e Cooperfidi).
''La cooperazione sociale - ha detto il presidente Michele Odorizzi nel corso dell'assemblea generale dei soci - e' un motore significativo del sistema di welfare locale, ma deve fare i conti con il mutato contesto economico e sociale del Trentino. Se fino ad oggi le scelte di politica sociale da parte della provincia autonoma non hanno penalizzato il sistema di welfare, per il futuro lo scenario potrebbe essere diverso. Il consorzio - ha proseguito - ha svolto finora il ruolo di interlocutore contrattuale con le amministrazioni pubbliche, ma Con.solida. non vuole essere solo coacervo di contratti bensi' il luogo della ricerca, della formazione, della costruzione di scenari, analisi dei bisogni e progettualita' innovative''. Questo vuol dire anche immaginare strumenti nuovi. ''Abbiamo bisogno - ha detto ancora Odorizzi - di riuscire a sostenere la domanda, il che significa ripensare al ruolo delle mutue, ovvero
a strumenti presenti nelle comunita' che riescano a finanziare con secondi pilastri anche sistemi di sicurezza sociale unicamente pubblici''. Il welfare, in altre parole, dovra' essere concepito come una politica economica e sociale tesa allo sviluppo del sistema e non come mera cura e allocazione delle risorse, spesa e non invece investimento. Questo significa, secondo Odorizzi, concepire le cooperative sociali come attori economici oltre che attori sociali.
Partiranno a breve due sperimentazioni di consorzi territoriali in Valsugana e nelle Valli Giudicarie dove le cooperative che insistono su quei territori si legheranno con altri attori di welfare locali, e con altri sistemi cooperativi (credito, lavoro, consumo), tutti soggetti con cui concepire il welfare di sviluppo. Si sta lavorando anche alla predisposizione di marchi provinciali che da una lato dovranno riflettere nel servizio le caratteristiche peculiari della cooperazione sociale, dall'altra svilupperanno elementi di contenuto del servizio distintivi e riconducibili al sistema. Riguarderanno inizialmente i settori dei servizi per anziani e dei minori e giovani. A presidio dell'identita' cooperativa e di valori sara' istituito un collegio di garanzia della base sociale, con lo scopo di tutelare e garantire i soci appartenenti al sistema. Composto da persone esperte di cooperazione sociale ma terze rispetto al sistema.
Vita, 31 maggio 2005