In tanti ci hanno chiesto di ripetere iniziative simili, per manifestare il dissenso contro una odiosa schedatura di massa su base etnica, che costringe anche le bambine e i bambini rom e sinti ad una pratica umiliante e discriminatoria.
Si tratta di una misura sbagliata ed inutile. Noi non siamo contrari al censimento, purchè serva, come chiedono i rom, a superare davvero il degrado dei campi, accordandosi per trovare soluzioni alternative dignitose. Ma quelli che in alcuni campi si stanno già facendo non sono censimenti, bensì vere e proprie schedature di massa, supportate da una campagna propagandistica di criminalizzazione che avrà l'effetto di far percepire un intero popolo come potenzialmente pericoloso, alimentando pregiudizi e discriminazioni.
Possiamo considerare un primo successo il fatto che, anche grazie alla contrarietà del prefetto di Roma a rilevare le impronte dei bambini, le schedature nei campi della capitale sono state rinviate e lo stesso ministro inizia a dichiarare che forse è stato male interpretato.
In tante città italiane l'Arci ripeterà l'iniziativa della raccolta di impronte. E' stata fatta a Milano e a Rieti, oggi si farà a Genova e a San Rossore, Venerdì a Bologna, e nei prossimi giorni a Como, in Versilia, a Viareggio, a Reggio Emilia, a Terni, a Firenze, a Ravenna? Ci chiedono materiale dalle università, dalle istituzioni locali, dalle parrocchie.
Ci ha scritto persino un insegnante italiano che insegna all'università di Bonn per organizzare una raccolta tra i suoi studenti. Stamattina, su proposta del Gruppo della Sinistra unitaria europea, decine di europarlamentari hanno lasciato le loro impronte nell'emiciclo di Strasburgo per inviarle, con una dichiarazione politica, al presidente del consiglio e giovedì verrà votato un documento dall'Europarlamento in cui si chiederà la sospensione immediata delle schedature.
Le impronte raccolte dall'Arci verranno consegnate al ministro dell'Interno, a cui abbiamo chiesto un incontro anche per spiegare i motivi del nostro dissenso.
Con soddisfazione vediamo crescere la mobilitazione culturale e politica contro quello che abbiamo definito "razzismo di stato". Questo sarà l'impegno che rilanceremo anche al Meeting internazionale antirazzista di Cecina che inizierà il 12 luglio, appuntamento ormai riconosciuto dal mondo antirazzista e democratico come importante laboratorio dei diritti e della convivenza.