"È strano che ogni anno si debba far pressione sul G8 affinché assuma nuovamente gli stessi impegni presi l'anno precedente - ha commentato Adrian Lovett, direttore delle Campagne di Save the Children- . Anche quest'anno alcuni impegni sono stati confermati, come quello stabilito a Gleneagles nel 2005 per aumentare gli aiuti all'Africa di 25 milioni di dollari entro il 2010. È però giunto il momento di passare alla loro realizzazione, dalle parole ai fatti. Auspichiamo che l'High-Level Meeting delle Nazioni Unite di settembre sia il momento per intraprendere concrete azioni per sconfiggere la povertà e raggiungere gli Obiettivi del Millennio. Ma affinché questo avvenga è necessario che i membri del G8 dimostrino una chiara volontà politica e provvedano ad un rapido e consistente aumento delle risorse finanziarie."
"Il G8 di quest'anno, tuttavia, - continua Lovett - ha compiuto un significativo passo avanti per la lotta alla mortalità infantile. Nel meeting di quest'anno, infatti, si è richiesto che vengano adottati dai governi dei precisi piani focalizzati sulla salute materno-infantile e la nutrizione. Save the Children chiede che i paesi del G8 portino a termine questo percorso e sprona i paesi in via di sviluppo ad accogliere la sfida della lotta alla mortalità infantile, sviluppando delle strategie su base nazionale, che i paesi del G8 potranno supportare finanziariamente."
"Infine il summit ha affermato con slancio la necessità di lavorare affinché ogni bambino e bambina possa andare a scuola - conclude Lovett - . La promessa di 1 miliardo di dollari è senza dubbio un elemento positivo per i 33 milioni di bambini che in Africa non frequentano la scuola, ma è necessario che il G8 si adoperi al più presto affinché tale promessa venga mantenuta".