«Il ciclone Nargis ha avuto gravi conseguenze sulla vita, l'incolumità e la salute dei bambini: l'UNICEF sta fornendo assistenza medica, nutrizionale, scolastica e protezione, in modo che i bambini del Myanmar continuino a ricevere l'aiuto di cui hanno bisogno per superare il grave trauma subito» ha dichiarato Ramesh Shresta, Rappresentante UNICEF in Myanmar.
 
«Non possiamo permettere che le sofferenze dei bambini non vengano affrontate e siano dimenticate».

Grazie al sostegno di vari donatori, l'UNICEF opera a stretto contatto con il Governo, le altre agenzie dell'ONU e le organizzazioni partner per raggiungere, mediante elicotteri e battelli, le località più remote del delta dell'Irrawaddy e portare la necessaria assistenza. 
Secondo le stime ONU, le persone gravemente colpite sono 2,4 milioni, di cui un milione senza tetto e prive di mezzi di sussistenza.

Sanità e nutrizione

L'UNICEF ha raggiunto le comunità colpite nei distretti di Yangon e Irrawaddy con farmaci e forniture mediche salvavita, inclusi sali per la reidratazione orale, antibiotici, soluzioni intravenose, vaccini e vitamina A sufficienti a curare 600.000 persone, in particolare i bambini con diarrea acuta, malaria e dengue.
 
Finora non ci sono state epidemie, benché si siano registrati alcuni casi, che sono però normali in questo periodo dell'anno. L'UNICEF ha inoltre fornito assistenza al Governo birmano per le campagne di vaccinazione contro il morbillo dei bambini sotto i 15 anni.

I maggiori problemi riguardano la distruzione dei centri sanitari e la mancanza di personale medico nelle aree colpite - mentre la domanda d'assistenza è in netta crescita - dal momento che molti sono deceduti. L'UNICEF sta affrontando tale problema con le associazioni nazionali del personale medico, con oltre 130 tra operatori sanitari, infermieri e levatrici già inviati o in via di dispiegamento nelle aree di Laputta, Bogale e Pyapon.

Finora stati distribuiti più di 41.000 kit familiari con generi di prima necessità, oltre 186.000 zanzariere trattate con insetticidi e più di 21.000 kit d'assistenza al parto per le donne che non possono partorire in centri sanitari. Più di 86.000 tra mascherine e guanti sono stati distribuiti ai soccorritori impegnati nella rimozione dei cadaveri.

Per prevenire un ulteriore deterioramento dello stato nutrizionale dei bambini nei campi sfollati, l'UNICEF sta conducendo campagne per la somministrazione di vitamina A e ha distribuito 64.000 confezioni di Plumpynut (un preparato ad alto valore proteico per la cura di bambini con malnutrizione grave o acuta), scorte di latte terapeutico F-75, F-100 e di Resomal (sali reidratanti) per 1.000 bambini gravemente malnutriti e con complicazioni mediche e 55.000 confezioni di biscotti proteici BP-5 per migliorare lo stato nutrizionale di 11.000 bambini con malnutrizione moderata.
 
In diverse località, l'UNICEF ha inoltre contribuito alla formazione del personale sanitario sulla cura dei bambini gravemente malnutriti.

Acqua e impianti igienico-sanitari
Nel settore idrico l'UNICEF:
  • ha costruito 299 latrine nei campi d'accoglienza
  • distribuito 28.000 tra gabinetti e tubature per aiutare le comunità locali nella costruzione di latrine
  • ha distribuito più di 100.000 taniche per la raccolta dell'acqua
  • 4.667.608 compresse a base di cloro
  • 22.000 flaconi di liquidi e 975 fusti di additivi sufficienti a potabilizzare 24,5 milioni di litri d'acqua, tanto per i campi sfollati che per i villaggi cui le popolazioni stanno facendo ritorno
L'UNICEF ha avviato anche il risanamento delle fonti idriche e dei pozzi e prevede di installare 400 pozzi nel quadro della ricostruzione di lungo periodo.

Istruzione

L'UNICEF ha fornito teli impermeabili e tende che, finora, hanno permesso la riparazione di 1.324 scuole primarie e l'allestimento di 113 scuole temporanee
  • ha distribuito 129.000 kit individuali di materiali didattici di base per altrettanti scolari, contenenti quaderni, matite, gomme, ecc.
  • ha distribuito inoltre 749 "scuole in scatola", kit contenenti ciascuno materiali scolastici per 80 bambini e un maestro
Protezione dell'infanzia

Alla fine di giugno erano stati registrati 428bambini separati da uno o entrambi i genitori, di cui 15 sono stati ricongiunti alle famiglie.
 
L'UNICEF opera con le autorità locali e le Organizzazioni non governative (ONG) partner per istituire un sistema di identificazione, ricerca e assistenza per i bambini separati dalle famiglie.
 
A Laputta, l'UNICEF ha contribuito all'apertura di un centro per la raccolta di informazioni e la ricerca delle famiglie dei bambini soli, dove i genitori possono segnalare la scomparsa dei figli.
 
Quando il ricongiungimento familiare non è possibile, l'UNICEF promuove l'affidamento a famiglie della stessa comunità del bambino, piuttosto che l'inserimento in orfanotrofio.
 
Per garantire la protezione dei bambini, l'UNICEF ha allestito "Spazi a misura di bambino" [aree protette per il gioco e la prima cura dei traumi psicologici] nei campi per sfollati, gestiti da operatori sociali e membri della comunità appositamente formati.
 
Alla fine di giugno, gli "Spazi a misura di bambino" sostenuti direttamente dall'UNICEF risultano 51, ciascuno dei quali in grado di offrire protezione e assistenza a circa 100 bambini dei distretti di Yangon e Irrawaddy.

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