Grazie al progetto, l'associazione darà la possibilità a un gruppo di sei bambini in temporanea difficoltà familiare di essere accolti da una coppia di genitori sposata e preparata ad accoglierli fino a un massimo di due anni, in attesa che i bambini possano ritornare nella loro famiglia di origine o, laddove non sia possibile, possano essere adottati.
L'accordo rappresenta un importante riconoscimento, frutto di un lavoro biennale che l'associazione ha svolto non solo con le famiglie affidatarie, ma anche con gli operatori sociali e le istituzioni locali per tentare di ricostruire le maglie di una società distrutta da anni di conflitti, partendo proprio dal diritto alla famiglia di centinaia di bambini privi di genitori su cui poter contare. Il testo prevede una collaborazione con il Ministero per cinque anni: la partecipazione delle istituzioni locali getta le basi per una graduale sostenibilità e diffusione del progetto sul territorio.
La Casa Famiglia sarà intitolata a Laura Scotti, una volontaria di Ai.Bi. che ha lavorato con passione per i progetti dell'associazione in Kosovo ed è scomparsa in un incidente aereo nel novembre del 1999. A quasi dieci anni dalla sua scomparsa, l'esperienza della volontaria è ancora molto presente in Kosovo: i bambini di oggi frequentano la scuola di Grabovc, a lei intitolata; i bambini di ieri sono diventati adolescenti o maggiorenni grazie ai progetti avviati da Ai.Bi. proprio in quegli anni.
Nel corso del 2009, anno in cui ricorre il decennale dalla scomparsa di Laura Scotti, sono previste varie iniziative per ricordare il lavoro della volontaria, tra cui un libro a lei dedicato. Il libro intende essere un segno di riconoscimento per il prezioso lavoro sul campo che i volontari di Ai.Bi. e delle altre organizzazioni non governative svolgono ogni giorno a favore della società civile e dell'infanzia.
Laura Salerno
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