Lo scrive don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco nel suo blog In Italiano. "Per chi ha avuto affidati bambini rom sorpresi dalle polizie municipali e affidati dai Tribunali dei minorenni alle comunità di accoglienza ha dovuto arrendersi. - spiega - Al massimo quei bambini resistevano nella struttura una notte. All'alba - non si sa con quali strumenti e quali tam tam - quei bambini ricontattavano la famiglia e sparivano. Un procuratore della Repubblica minorile mi suggerì di creare una struttura adeguata (più esplicitamente una struttura chiusa = carcere minorile) per mantenerli affidati. Dichiarai esplicitamente, non essendo disposto a gestire un "carcere minorile rom", di non avere strutture idonee ad accogliere quei minori". Ma secondo il presidente di Capodarco "oltre proclami e future leggi non si è andati". "Forse - scrive - è sufficiente per rassicurare l'opinione pubblica, ma non certamente per affrontare la situazione e tanto meno per risolverla".

Le linee di un "intervento serio" dovrebbero, invece, "affrontare a livello europeo i problemi di questo popolo (meglio sarebbe dire di questi popoli). Nessuno lo vuole: i paesi dell"est che lo hanno tenuto oppresso e marginale sono ora 'ben lieti di liberarsene'. Riportare a livello centrale la discussione serve a determinare la parte che a ciascun paese spetta". Se così non si fa ogni paese dell'UE farà a gara a emanare leggi e disposizioni sempre più discriminatorie così da scoraggiare gli ingressi". In secondo luogo occorre "investire su una cultura molto diversa dalla nostra: con pazienza, rispetto e fermezza. Significa prima di tutto avvicinarlo e farsi accogliere. Non è così impenetrabile come viene descritto. Né insensibile alle leggi e al rispetto della convivenza. In terzo luogo è importante iniziare dai più piccoli: loro hanno prospettive di inserimento più alte". "Mille ragioni possono essere addotte per non accogliere il popolo rom. - conclude don Albanesi - C'è però un'unica ragione che cancella le prime mille: non si può essere dalla parte degli indifferenti perché si diventa correi di sofferenze e dolori".

VAI AL BLOG DI DON VINICIO ALBANESI>>

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni