""Il Governo italiano non rispetta gli impegni presi sulla cancellazione del debito estero dei Paesi poveri" - detto il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, durante il convegno sul debito estero organizzato dalla Fondazione "Giustizia e solidarietà". "È necessario - ha aggiunto Tettamanzi - che gli impegni siano mantenuti, anche perché, di fatto, l'Italia è ferma allo 0,15% del Prodotto interno lordo (Pil)", mentre in passato si era impegnata a destinare lo 0,7% come stanziamento minimo a favore della cooperazione allo sviluppo. L'arcivescovo di Milano ha chiesto che vi sia la garanzia che le risorse liberate con la cancellazione del debito "vadano a beneficiare i più poveri e si provveda ad ulteriori adeguate risorse finanziarie per l'aiuto allo sviluppo".
Al convegno la Fondazione "Giustizia e Solidarietà" della Cei, che nella campagna contro il debito ha raccolto 17 milioni di euro, ha presentato il 'Rapporto sul debito dal titolo 'Impegni di giustizia', relativo al periodo 2000-2005. In oltre 300 pagine il dossier - articolato in due parti - ripercorre le origini del debito estero dei Paesi in via di sviluppo, i piani strategici di riduzione della povertà, l'azione dello Stato italiano e le operazioni di 'conversione' del debito in Guinea Conakry e Zambia, che hanno visto in questi anni l'impegno diretto della Chiesa italiana. Finora l'Italia ha cancellato 2,5 miliardi di euro sui 6 miliardi stabiliti dalla legge del 2000.
L'intervento del card. Tettamanzi arriva alla vigilia della "Giornata internazionale per la cancellazione del debito", che si celebra oggi 16 maggio. La campagna «Sdebitarsi», pur apprezando gli impegni del governo italiano per la cancellazione bilaterale del debito dei Paesi poveri, denuncia una non piena e corretta applicazione delle legge 209/2000 e rilancia l'appello di "W Nairobi W" che propone di destinare le risorse liberate dal debito per i Fondi Popolari per la terra e la casa proposti dalla Campagna Sfratti Zero. Secondo i dati di UN HABITAT - l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei senza casa, esistono 199 baraccopoli, da quelle immense come Kibera con i suoi oltre 800 mila abitanti a quelle più piccole con nemmeno 2000 abitanti. Di fatto i terreni degli ?slum' non appartengono spesso ai baraccati ma ai governi che possono chiuderli a piacimento.
La rete internazionale Giubileo Sud organizza oggi diversi eventi in America Latina. A Lima la rete di movimenti sociali "Jubileo Perù" ha celebrato nella chiesa Anglicana del Buon Pastore di Lima un atto liturgico ecumenico intitolato: "Lo spirito ci convoca alla speranza: incontro ecumenico dei movimenti per la vita, contro il debito". Il prossimo 5 luglio si realizzeranno delle manifestazioni simultanee di fronte alle 7 ambasciate dei G7 che si radunando a Edimburgo - riporta Cristiano Morsolin di Selvas. In Colombia la campagna nazionale "In debito con i diritti" il prossimo 26 maggio organizza un seminario internazionale a Bogotà per lanciare la campagna promossa da varie Ong e organizzazioni sociali (Centro Nacional Salud, Ambiente Y Trabajo -CENSAT Agua Viva, Instituto Latinoamericano de Servicios Legales Alternativos -ILSA, Unión Nacional de Empleados Bancarios -UNEB, Asociación de Trabajo Interdisciplinario -ATI, Centro de Estudios Escuela para el Desarrollo -CESDE, Plataforma Colombiana de Derechos Humanos, Democracia y Desarrollo). Hanno preparato dei materiali pedagogici di formazione per leaders e insegnanti che hanno presentato in tutta la Colombia, sottolineando l'aumento del debito a causa della guerra. Il seminario internazionale nel centro di Bogotà sarà accompagnato parallelamente da tre presentazioni in quartieri urbano-marginali della capitale. Nelle Filippine la "Coalizione per la libertà dal debito" ha realizzato a Quezon City domenica 15 maggio il seminario dal titolo "Costruendo resistenza popolare e alternative di fronte alla povertà, alla crisi e alla globalizzazione neoliberale", con l'intervento di Lidy Nacpil, coordinatrice mondiale di Giubileo Sud.
Sdebitarsi, selvas.org, 16 maggio 2005