Approvati dal Consiglio dei ministri del 18 giugno i disegni di legge che dispongono "Misure contro gli atti persecutori" e "Misure contro la violenza sessuale", proposti dai ministri per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e della Giustizia, Angelino Alfano.
Con questi provvedimenti, chiunque commetta atti persecutori, il cosiddetto "stalking", sarà punibile dalla legge con pene severe: fino a quattro anni di reclusione. E' previsto l'ergastolo se lo stalker (il persecutore) arriva a uccidere la propria vittima. "La tutela delle vittime di molestie insistenti è necessaria per contrastare fenomeni gravi come la violenza sessuale e gli omicidi passionali", ha dichiarato il ministro Carfagna, che ha sottolineato l'importanza dell'introduzione del reato di stalking che, peraltro, mette l'Italia al passo con gli altri Paesi che hanno già legiferato in proposito.
In particolare, l'introduzione del reato "Atti persecutori" permette alla vittima di molestie di chiedere al questore intervenire con un provvedimento di ammonimento orale nei confronti del persecutore, mentre, fino ad oggi, gli atti di violenza, spesso preceduti da vere e proprie persecuzioni, sfuggivano a ogni sanzione.
Il disegno di legge "Misure contro la violenza sessuale" colma inoltre una lacuna importante, introducendo il delitto di violenza sessuale e quello di violenza sessuale di gruppo tra quelli per i quali è previsto l'arresto in flagranza, con conseguente applicazione del rito direttissimo e immediato, e introduce aggravanti connesse alle modalità di azione del colpevole, come ad esempio: l'uso di sostanze che riducono la capacità di agire della vittima; la qualità di ascendente, genitore adottivo o tutore dell'autore del reato; il rapporto di "dipendenza" psicologica fra vittima e colpevole; lo stato di gravidanza della vittima.