· Nel 2007 oltre 2 milioni di beneficiari in 29 paesi.
· 93 progetti gestiti, 91% dei fondi utilizzati per i Millennium Development Goals (riduzione della povertà, la lotta all'AIDS, la sostenibilità ambientale e l'educazione primaria)
· Oltre 14 milioni di euro raccolti in Italia e in tutto il mondo, grazie all'apporto di donatori privati, aziende e la cooperazione governativa dei principali paesi occidentali. Cesvi, organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente, pubblica il Bilancio finanziario e di missione 2007 e lo presenta ufficialmente insieme al bilancio del Gruppo UBI banca, con cui condivide pur nella diversità, un modello di bilancio, di accountability e di relazione con gli stakeholders molto simili.
Nel bilancio di quest'anno è pubblicata la nuova governance con la trasformazione del Cesvi da "associazione" in "fondazione di partecipazione" che coniuga apertura e consolidamento e mentre affida il presidio delle finalità all'Assemblea dei Fondatori, dà vita a un processo partecipativo che mette al riparo l'organizzazione dai rischi involutivi tipici di ogni crescita" sottolinea Giangi Milesi, presidente del Cesvi.
"Oggi sul piano giuridico Cesvi può esercitare liberamente attività economiche, pur senza distribuire utili: ciò accresce la nostra operatività, soprattutto in tema di "sostenibilità" economica dei progetti sociali". Cesvi ha già inserito nel bilancio la valorizzazione del lavoro volontario (v. tavola sotto), anticipando la raccomandazione espressa il 22 maggio scorso dall'Agenzia delle Onlus. In particolare 434 volontari nel 2007 hanno prestato gratuitamente per Cesvi la loro opera per un valore stimato di 534.995 euro.
Cesvi è l'unica organizzazione italiana alla quale è stato riconosciuto il marchio di qualità Committed to People in Aid, che certifica l'eccellenza nella gestione delle risorse umane nell'ambito di progetti di sviluppo e di emergenza.
Nel corso del 2007 sono stati raccolti 14.765.611 euro: di questi, 4.814.851 euro derivano da raccolta fondi da donatori privati. Il 40% dei fondi proviene da enti governativi italiani (Ministero Affari Esteri italiano, Ambasciate d'Italia all'estero e Protezione Civile), il 33% da donatori privati, il 16% da organizzazioni internazionali pubbliche e private e il 7% dalle Nazioni Unite.
I costi generali, finanziari, d'informazione e raccolta fondi sono pari al 13,64%, molto al di sotto del benchmark elaborato dalla società Un-Guru per il Sole 24 Ore che in un'analisi dei bilanci delle onlus ha stabilito il limite del 25%.
Lo svolgimento dei progetti ha visto impegnato 647 collaboratori locali, 62 partner locali, 63 espatriati in 29 Paesi destinatari, 34 persone dello staff centrale. Cesvi è impegnata con progetti di aiuto allo sviluppo e interventi di emergenza in Africa (43% dei fondi), Asia (27%), America Latina (13%), Medio Oriente (3%) e Balcani (6%) mentre in Europa è attiva con progetti di educazione allo sviluppo (8%).
Le aree d'intervento primarie sono la lotta contro malattie endemiche come malaria e AIDS, il sostegno all'infanzia attraverso la realizzazione delle Case del Sorriso, i progetti legati ad acqua e igiene ambientale, l'ambiente e lo sviluppo sostenibile, l'impresa sociale.
Il Bilancio è stato certificato da PriceWaterHouseCoopers e redatto con la collaborazione di KPMG Global Sustainability Services. Cesvi, per la sua trasparenza, è stata la prima associazione che ha ricevuto l'Oscar di Bilancio nel 2000.
Il bilancio è disponibile per donatori, sostenitori e per chiunque desideri ricevere informazioni sulle sue attività sul sito internet (
www.cesvi.org/bilancio), sulla newsletter elettronica, sull'house organ Cooperando e sul settimanale di riferimento per il non profit Vita.
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