La parte del leone, per ora, la fa la Germania con oltre 114 iscritti. L'Italia è ancora ferma a 77 e precede la Danimarca (55), la Svizzera (46) e gli Stati Uniti (46). Numerosa la rappresentanza degli altri principali paesi europei come l'Olanda (36), la Gran Bretagna (32), la Svezia (32, la Francia (28) e la Norvegia (20), ma sono significative anche le delegazioni coreane (28), australiane (15), cinesi (15), iraniane (13), canadesi (11) e indiane (11).

Il Congresso si svolge dal 16 al 20 giugno con il titolo "Coltivare il futuro". Organizzato da Ifoam (la Federazione internazionale che riunisce i movimenti per l'agricoltura biologica di 108 Paesi) e da ModenaBio2008, un consorzio creato dalla Provincia di Modena e da Aiab (Associazione italiana per l'agricoltura biologica) dell'Emilia-Romagna, l'appuntamento richiamerà a Modena i protagonisti internazionali dell'agricoltura biologica, dell'economia e della cultura sostenibile come Vandana Shiva e lo scienziato etiope Tewolde Berhan Gebre Egziabher, vincitori del "Right Livelihood Award" (il Premio Nobel alternativo per la pace), il presidente boliviano Juan Evo Morales, già leader del movimento sindacale dei "cocaleros" e sostenitore convinto del bio, e l'enogastronomo Carlo Petrini, il fondatore del movimento "Slow Food" di recente indicato dal quotidiano The Guardian tra le "50 persone che potrebbero salvare il pianeta".

Saranno presenti al Congresso anche il sociologo Wolfgang Sachs, direttore scientifico del "Wuppertal Institut per il clima, l'ambiente e l'energia", l'agronomo e genetista Howard-Yana Shapiro, da oltre 35 anni esponente di spicco dell'agricoltura organica, l'attuale direttore generale dello Unep (United Nations Environment Programme) Achim Steiner, l'antropologo ed economista Serge Latouche, tra i massimi sostenitori della decrescita conviviale.

Le tre giornate centrali del Congresso - dal 18 al 20 giugno - saranno dedicate ad approfondire i quattro principi dell'agricoltura biologica: la salute, l'ecologia, l'equità solidale e la cura. I temi vanno dalle produzioni vegetali alla zootecnia, dalle politiche di sviluppo alle energie rinnovabili, dai diritti umani e la giustizia sociale alla cooperazione internazionale.
E poi gestione e uso dei fertilizzanti, metodologie di coltivazione organica, biodiversità, sicurezza e qualità dei prodotti biologici, politiche agrarie internazionali e il peso dell'agricoltura nei Paesi in via di sviluppo con un approccio interdisciplinare, teso da una parte a valorizzare le esperienze locali e regionali, e dall'altra a promuovere l'innovazione in tutti i campi della produzione biologica e la cooperazione tra i differenti attori.

Oltre alle presentazioni dei "paper" scientifici - ne sono arrivati circa 700, tutti valutati da esperti internazionali - saranno organizzati laboratori e visite guidate ai poli di eccellenza dell'agricoltura biologica modenese e dell'Emilia-Romagna.

Per informazioni:
www.modenabio2008.org 
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