I numeri dell'appuntamento dedicato a chi vuole un futuro più equo e sostenibile per tutti, ha riconfermato il trend di crescita che lo accompagna dalla sua nascita: 94.000 i visitatori di questa quinta edizione, 550 espositori con 5000 realtà rappresentate, 220 appuntamenti culturali e 850 relatori, 160 momenti fra animazioni e laboratori di buone prassi.
Ugo Biggeri, presidente della Fondazione culturale di Banca Etica, parla di Terra Futura come di una scommessa vinta, perché ha dimostrato che l'interesse dei cittadini rispetto ai temi della sostenibilità è sempre più ampio. «Siamo sulla strada giusta: i temi ambientali e sociali interessano sempre di più alla gente e non sono più visti come separati tra loro». Questioni che, per la loro trasversalità e le implicazioni reciproche, chiedono di andare oltre le "parti" e oltre i governi, come sollecitato dal lifemotive della tre giorni alla Fortezza: "Costruire alleanze per una terra futura": «Alleanze che significano anche rispetto di differenti percorsi purché sinceri: abbiamo estremo bisogno sia delle sperimentazioni più coraggiose - continua Biggeri -, sia di piccoli cambiamenti nel sistema che vogliamo modificare. Terra Futura ha dimostrato che questi diversi mondi si possono incontrare e possono insieme far nascere una nuova economia responsabile».
«Tanti segnali di speranza, un'atmosfera di allegria in un momento che allegro non è. Terrafutura 2008 è stata per tre giorni un'isola felice di dibattiti, riflessioni, scambi di esperienze intorno al tema delle alleanze» questo il commento di Karl-Ludwig Schibel, coordinatore della Fiera delle Utopie Concrete e coordinatore del Comitato consultivo di Terrafutura. «Nei prossimi mesi si tratterà di rendere queste alleanze operative, di allargare attivamente il terreno della "comunità" Terra Futura, per costruire innanzitutto un'Italia sostenibile. Dobbiamo resistere all'imbarbarimento nei rapporti umani e con la natura».
Bilancio senz'altro positivo anche per Paolo Beccegato, responsabile dell'area internazionale di Caritas Italiana, proprio per lo scambio e la collaborazione fra i partner, in un processo che definisce di "agglutinazione", cioè di unione e compenetrazione delle alleanze. E da Terra Futura, in previsione della prossima Conferenza europea di Caritas, Beccegato lancia il messaggio di lavorare insieme a livello nazionale, europeo e internazionale contro la povertà e l'esclusione sociale: «Dobbiamo dialogare e costruire ponti anche con realtà escluse ed emarginate a causa di pregiudizi, nell'obiettivo comune di costruire la pace e tutelare i diritti umani. È facile volere la pace nel mondo in generale, ma bisogna iniziare dalla quotidianità della famiglia, dei vicini di casa, dei rom del nostro quartiere?».
Una posizione che trova d'accordo anche Paolo Beni, presidente nazionale di Arci: «Terra Futura si è confermata un laboratorio produttivo non solo sul piano del confronto e del dibattito culturale e politico, ma anche dell'incontro di esperienze concrete. Quella delle Alleanze è la strada giusta, e in questa direzione si deve procedere, perché di fronte alle contraddizioni di questo modello di sviluppo, è ormai diffusa la consapevolezza dell'interdipendenza dei territori e dei diritti umani».
E a sottolineare il principio dell'interdipendenza e di una nuova epoca che si apre per i diritti umani è Wolfgang Sachs (Wuppertal Institut Germany), presidente del Comitato consultivo di Terra Futura: «Entriamo in un momento storico in cui per rispetto dei diritti umani non si intende solo quello dei diritti politici e del rifiuto della tortura, ma anche il diritto alla casa, al cibo, alla sicurezza? e ancora all'ospitalità, all'essere accolto in modo dignitoso?». Diritti per Sachs oggi minacciati in maniera molto diversa dal passato, in modo "teletrasportato": «Ognuno di noi è causa, senza volerlo, di violazione dei diritti umani, di danni contro vittime anonime e che non conosciamo. Il nostro sistema di produzione e consumo avrà sempre di più un impatto enorme sui diritti».
Basti pensare ai gravi effetti sull'agricoltura prodotti dai cambiamenti climatici, che minano in particolare la sicurezza economica di tante persone e aumentando il numero dei rifugiati. «È immorale che nel nostro paese si continui a discutere dei temi della sicurezza senza collegarli alla questione che oggi nel mondo ci sono 150 milioni di persone che rischiano di dover lasciare i loro territori perché resi invivibili dalle conseguenze dei mutamenti climatici». Aggiuge sul tema Maurizio Gubbiotti, segreteria nazionale di Legambiente. «Occorre per questo aprire una nuova stagione dei diritti umani nel mondo, per discutere di ambiente, salute, lavoro anche dal punto di vista dei diritti e non solo dal punto di vista dei bisogni e delle tematiche».
Mutamenti climatici e necessità di mettere in discussione il modello energetico attuale, questo il focus di Legambiente durante la tre giorni: «Un modello schiavo della combustione dei fossili - spiega Gubbiotti - che va superato puntando su risparmio energetico, efficienza energetica e produzione da fonti alternative rinnovabili e pulite come il sole, il vento, la geotermia e il microidroelettrico».
Di concretezza e promesse mantenute parla Soana Tortora, referente nazionale per l'Area Pace e Stili di Vita di Acli: «Le alleanze a Terra Futura si sono viste e toccate con mano. Lo stesso percorso di preparazione della mostra convegno ha richiesto uno sforzo di coesione e valorizzazione delle differenze; e così è stato anche durante la tre giorni, dove voci e realtà diverse si sono unite, senza omogeneizzarsi, conservando la loro diversità, ma seguendo un percorso comune di pace e giustizia sociale; e dove - aggiunge - abbiamo sperimentato l'effetto moltiplicatore che può avere un evento come questo, a partire dal nostro progetto, Relazioni di pace, che ha visto la partecipazione di più di 300 persone. Ora dalla dimensione formativa, educativa si deve passare alla diffusione sempre più capillare delle buone pratiche affinché diventino "politica" e proposte concrete».
Tra i temi importanti emersi a Terra Futura anche l'esigenza di una svolta etica e di regole chiare nella finanza; questo il messaggio della Cisl sostenuto da Giuseppe Gallo, segretario nazionale Fiba Cisl: «È ormai irrimandabile una riforma dei meccanismi che regolano i mercati finanziari e il rapporto della finanza con lo sviluppo, con il mondo produttivo, con la compatibilità ambientale, con la vita degli uomini».
E proprio da Terra Futura ha preso il via questo percorso di definizione della proposta, che vede il sindacato chiamare all'appello la società civile per ascoltarne e raccoglierne il contributo. Un percorso in cui si intende coinvolgere le organizzazioni (a partire da Banca Etica, Libera-Associazione contro le mafie, Caritas italiana, l'Osservatorio sulla Finanza,?) e i testimoni significativi di questo mondo. Un iter che porterà alla stesura di un testo e culminerà il 18 giugno prossimo con il lancio della proposta a Roma.
A Terra Futura 2008, in rassegna associazioni e organizzazioni del non profit, imprese eticamente orientate, enti locali e istituzioni, che hanno testimoniato come comportarsi in modo sostenibile sia possibile in ogni ambito dell'abitare, produrre, coltivare, agire, governare. "Abitare naturale", "Azioni globali", "Biocibo&cose", "Ecoidea-mobility", "Equocommercio", "La terra dei piccoli", "Nuovenergie", "Rete del buon governo", "Tutelambiente", "Salute+Benessere", "Comunicare la sostenibilità", "Educazione e formazione": 12 quest'anno le sezioni dell'ampia area espositiva, per far conoscere realtà ed esperienze di uno sviluppo diverso.
Come sempre articolata e importante anche la proposta del calendario culturale, con convegni, dibattiti e seminari che hanno visto intervenire a Firenze numerosi esperti e testimoni, anche internazionali, provenienti dal mondo della politica, dell'economia e della ricerca scientifica, dal terzo settore, dalla cultura e dallo spettacolo.
Non sono mancati, infine, coinvolgenti laboratori interattivi in cui i visitatori di tutte le età hanno potuto sperimentare le buone pratiche e comprendere che a tutti è chiesto di compiere scelte e gesti quotidiani verso la sostenibilità e che ognuno può dare il proprio contributo in qualsiasi ambito dell'agire, abitare, coltivare, produrre, governare.
Terra Futura è stata promossa e organizzata da Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus per conto del sistema Banca Etica (Banca Etica, Consorzio Etimos, Etica SGR, Rivista "Valori"), Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell'Economia Sociale s.c., e realizzata in partnership con Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete, Legambiente, in collaborazione con Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Firenze Fiera SpA, e numerose altre realtà nazionali e internazionali.
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