A presentarli ieri mattina al Nuovo Cinema Aquila di Roma erano presenti Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, Luigi Ciotti, presidente di Libera, Paolo Beni, presidente dell'ARCI, Maria Bonafede, moderatrice Tavola Valdese.
Migliaia i volontari provenienti da tutto il mondo per lavorare nelle terre, un tempo appartenute a boss mafiosi come Brusca, Riina e Provenzano e oggi assegnati a Libera che, grazie a cooperative agricole sociali, le ha restituite alla società civile.
E' qui che i volontari, al fianco degli operatori, potranno ridare vita e produttività a queste terre, coltivando prodotti biologici. Accanto al lavoro manuale, i campi di volontariato sono anche l'occasione per partecipare a sessioni di studio e formazione sulle tematiche legate alla legalità e lotta alla mafia.
"Anche nei luoghi dove la mafia ha spadroneggiato è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità e sul rispetto della persona umana e dell'ambiente - ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente -. I Campi della Legalità sono spazi riconquistati, dove il senso civico è riuscito a vincere sulla cultura del privilegio e del ricatto, un messaggio di speranza per il futuro".
Sono già tanti i volontari che da giugno a settembre hanno scelto di passare le proprie vacanze in un modo diverso, in Piemonte, Calabria, Sicilia o Puglia, testimoniando ancora una volta che ambientalismo, solidarietà e legalità possono divenire una buona ricetta per un'Italia libera dalle Mafie.
L'Ufficio stampa Legambiente
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