Di fronte alla violenza dei combattimenti, le persone non hanno avuto altra scelta se non quella di scappare, abbandonando tutti i loro beni. In piena stagione delle piogge, le condizioni di vita per gli sfollati sono deplorabili. Hanno urgente bisogno di ripari. La situazione nutrizionale è anch'essa molto preoccupante e rischia di peggiorare rapidamente.
Il giorno dell'attacco, 700 bambini colpiti da malnutrizione erano in cura presso le strutture di MSF. La settimana precedente i combattimenti, Medici Senza Frontiere aveva ricevuto 80 bambini colpiti da malnutrizione grave. Solo una parte di questi sono stati ritrovati e messi sotto trattamento. Le condizioni di vita legate alle violenze, alla fuga a piedi o in camion e alla loro precaria sistemazione attuale non fanno che peggiorare la loro condizione di salute e il loro stato nutrizionale. Nelle zone dove le equipe di MSF hanno potuto recarsi, l'afflusso delle persone in fuga pone inoltre un serio problema di accesso all'acqua.

"Il panico era tale che nessuno ha avuto il tempo di portare nulla con sé, né di pensare alla propria famiglia. Siamo estremamente preoccupati per alcuni nostri colleghi sudanesi che non sono riusciti a fuggire in tempo e coi quali abbiamo perso i contatti", racconta Inma Vazquez, capo missione di MSF in Sudan.

MSF, che lavora presso l'ospedale di Abyei e nella regione circostante dal 2006 ha inviato un'equipe di 11 persone, inclusi un chirurgo e un anestesista, è stata inviata a Turalei e Agok per fornire assistenza alle persone lì rifugiatisi, con materiale chirurgico, generi di prima necessità per 2mila famiglie e del materiale per la potabilizzazione dell'acqua per 10mila persone. In queste due località MSF ha curato 114 persone rimaste ferite durante i combattimenti, e ha messo in piedi un ospedale da campo, dato che l'ospedale della città di Turalei non ha che 40 letti.

Mentre i combattimenti continuano a Abyei, un numero crescente di famiglie bisognose di assistenza da parte di MSF continuano a giungere nelle aree a nord e a sud della città. Una seconda equipe di emergenza di MSF sta cercando di raggiungere la popolazione radunata a nord verso Muglade e Heglige, dove pare vi siano altri sfollati e feriti. MSF lavora in Sudan dal 1979, e lavora in tutte le zone del paese, dal Darfur al Sud Sudan, con oltre 4500 operatori umanitari internazionali e sudanesi.

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria al mondo, insignita nel 1999 del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.

Per informazioni:
Andrea Pontiroli e Gianluigi Lopes
Medici Senza Frontiere - 06 4486921 - Cell: 335 8489761

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