Un fine settimana dedicato alla cura delle coste di tutto il Mediterraneo che riaccende l'attenzione sullo stato di degrado dei litorali italiani e sulla forte pressione a cui è sottoposto il Mare Nostrum. Basti pensare che è il mare con più idrocarburi disciolti: ben 38 milligrammi per metro cubo di acqua. Così insieme ai sub, membri della Protezione Civile, titolari di stabilimenti balneari e famiglie in questo week-end sono scese in campo anche le squadre di Legambiente "marine pollution" tra le poche al mondo composte da operatori specializzati nella salvaguardia delle coste interessate da inquinamento da idrocarburi, che hanno dimostrato, durante molte iniziative, come si effettua un intervento in caso di spiaggiamento di prodotti petroliferi sulla costa a seguito di incidenti in mare.
L'avvio della campagna, giovedì 22, dalla spiaggia di Capocotta a Ostia Lido (RM, ha visto la partecipazione di un centinaio di rifugiati politici del Centro di Accoglienza del Comune di Roma testimoni dello spirito interculturale dell'iniziativa che si è svolta in contemporanea in altri 21 paesi che si affacciano sul Mediterraneo. In Liguria nonostante il tempo incerto di oggi, i volontari si sono adoperati per la pulizia della spiaggia libera di San Giuliano (GE) per cui si è reiterata la richiesta per l'accesso gratuito al mare. Da qui Legambiente ha colto l'occasione per lanciare, all'avvio della stagione balneare, l'appello per l'allargamento e la creazione di servizi per le spiagge libere, ricordando che la Liguria è la regione leader per numero di stabilimenti, dove su 135 chilometri di litorale solo 19 si possono considerare "liberi".
In Toscana, a Grosseto, sabato 24, hanno partecipato a Spiagge e Fondali puliti anche gli alunni di alcune scuole che armati di sacchi e guanti hanno rastrellato la spiaggia, la duna e la pineta di Marina di Alberese, all'interno del Parco della Maremma. Circa 200 volontari che per la speciale occasione si sono ritrovati insieme a Filippo Firli di RDS.
In Puglia grandi pulizie a Polignano a Mare (BA), Trani (BA), Mola di Bari (BA), Otranto (LE), Ugento (LE), Porto Cesareo (LE), Salve (LE), Gallipoli (LE) e Capo di Leuca (LE). A Trani a dare una mano a Legambiente c'erano anche detenuti e detenute delle Case Circondariali mentre a Polignano a Mare la pulizia dei fondali è stata affidata a più di 300 sub provenienti da dieci scuole regionali e dalle forze dell'ordine.
In Sicilia, in provincia di Catania è stato scelto un tratto della riserva naturale "Oasi del Simeto" dove in passato hanno più volte ripulito tratti di costa e del fiume dai rifiuti. In particolare oggi è stata ripulito un tratto dell'arenile e della duna prospiciente le zone umide salmastre denominate "salatelle" dove erano presenti sia rifiuti spiaggiati dalle mareggiate che abbandonati in una micro discarica dai proprietari delle vicine costruzioni abusive. In circa tre ore i volontari hanno raccolto numerosi sacchi di rifiuti, soprattutto contenitori di plastica e vetro.
Nelle Marche in una delle tante iniziative organizzate, una sessantina di volontari insieme a molti bambini si sono occupati dei 5 chilometri di spiaggia tra Pescara e Fano, la cosiddetta Baia del Re. Un tratto di costa dove i rifiuti arrivano non tanto dai frequentatori quanto dal mare, un perfetto esempio per capire l'importanza di aver cura anche dei corsi d'acqua interni. Moltissimi sono stati anche gli appuntamenti in Campania con migliaia di cittadini al lavoro sui litorali e alle foci dei fiumi che hanno dimostrato come ancora ci sia voglia di partecipare e d'impegnarsi in prima persona per la tutela dell'ambiente: a Eboli (SA) è stata tirata a lucido l'area protetta dunale di Campolongo, nata nel 2003, che, anche se protetta continua a subire atti di vandalismo e scarico abusivo di rifiuti. Spiagge e Fondali Puliti prosegue anche a giugno con numerose altre iniziative in tutta Italia.
Per conoscerle
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