Gli effetti della violenza sono particolarmente gravi in particolare per donne, bambini e cittadini dello Zimbabwe a cui è stato rifiutato lo status di rifugiato in Sud Africa. MSF stima che ci siano almeno 7mila sfollati solamente nei luoghi visitati dalle sue equipe a Johannesburg. Le equipe di MSF hanno prestato cure a oltre 150 pazienti, molti dei quali presentavano ferite provocate dalle violenze. Tuttavia, le equipe di MSF non sono state in grado di raggiungere l'epicentro dei violenti attacchi e temono che i bisogni più urgenti restino senza risposta.
Un piccolo numero di organizzazioni locali, in particolare la Croce Rossa Sudafricana, si stanno mobilitando per rispondere ai bisogni più urgenti delle persone sfollate (ripari, cibo e misure igienico-sanitarie), ma sono al limite della loro capacità. In alcuni luoghi si sono radunate fino a 1500 persone che sono costrette a dormire in tende o anche all'aperto dove sono vulnerabili ad altri attacchi. "Le persone ci hanno raccontato di non sentirsi sicure in questi siti e le nostre equipe hanno assistito ad atti di intimidazione e a tentativi di violenza", afferma Rachel Cohen, capo missione di MSF in Sud Africa. "Hanno bisogno di protezione e assistenza adeguate e organizzate da parte delle autorità nazionali e degli attori internazionali rilevanti".
MSF è estremamente preoccupata dalla situazione attuale e per la protezione dei migranti sfollati e rifugiati a Johannesburg che temono per la loro vita e non hanno alcun luogo dove andare in una crisi che sta deteriorando rapidamente.
MSF lavora a Johannesburg da dicembre 2007 per fornire assistenza medica ai cittadini dello Zimbabwe che cercano rifugio nella Chiesa Centrale Metodista e nelle zone circostanti. MSF lavora inoltre a Musina, al confine con lo Zimbabwe nella Provincia di Limpopo, fornendo cure di base nelle aziende agricole e nella città di Musina.
MSF ha iniziato a operare in Sud Africa verso la metà degli anni '80 e vi ha fatto ritorno nel 1999 per offrire cure ai pazienti colpiti dall'HIV/AIDS e alle donne vittime di violenze sessuali.
Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria al mondo, insignita nel 1999 del Premio Nobel per la Pace.
Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.
Per informazioni: Andrea Pontiroli e Gianluigi Lopes
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