Sono passati sessanta anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) e molta strada è stata percorsa: già allora si era riconosciuto che una concezione comune dei diritti fosse fondamentale per la loro piena realizzazione. Oggi è necessario un ulteriore passo in avanti cioè passare da una concezione "comune" ad una concezione "interculturale" dei diritti umani. Si è sempre molto parlato di diritti umani a seguito di violazioni e di abusi commessi. Non che la denuncia non abbia un ruolo importante perchè sensibilizza al problema, può salvare delle vite, ma i diritti umani devono farsi "cultura", devono tradursi in uno approccio assiopratico, ovvero teoria e pratica dei valori: la promozione e la protezione dei diritti deve produrre azione. Da qui l'educazione ai e per i diritti umani come prevenzione, dialogo e confronto dialettico. La consapevolezza della necessità di una diffusione della cultura dei diritti umani così intesa ci ha spinto ad organizzare questo seminario di studio in sinergia con organismi della famiglia salesiana, tutti impegnati in ambito educativo anche se in differenti contesti e con modalità diverse. Anche il VIS come agenzia educativa si occupa di protezione e promozione dei diritti umani sia in Italia - attraverso campagne di sensibilizzazione - sia nei paesi del sud del mondo - attraverso la realizzazione di progetti educativi di sviluppo. Esempio e testimonianza sono le parole chiave della pedagogia salesiana ma sono anche le parole chiave della prassi educativa basata sui diritti umani: per rivendicare i diritti umani è necessario conoscerli e volerli applicare in prima persona. Anche il Rettore Maggiore Pascual Chavez nella Strenna 2008 ci invita a rileggere il sistema pedagogico salesiano con il linguaggio dei diritti umani: i diritti umani come cuore del sistema educativo. L'educazione integrale ai diritti umani è una materia e una prassi interdisciplinare che supera la dimensione cognitiva del sapere per passare alla riflessione, all'interiorizzazione, all'impegno, all'assunzione di responsabilità. Il linguaggio dei diritti umani permette un dialogo trasversale che quindi non può prescindere dalla prospettiva interculturale. L'educazione ai e per i diritti umani se integralmente e correttamente intesa contribuisce al cambiamento di abitudini, comportamenti, in sintesi al cambiamento culturale ma può diventare fuorviante se non è integrata con i doveri e le responsabilità di ciascuno. Educare i giovani all'impegno individuale e sociale vuol dire sostenere e favorire lo sviluppo umano in modo partecipato e consapevole, vuol dire rendere protagonisti i giovani, ciascuno nel proprio piccolo, delle proprie scelte, senza la possibilità di alibi di alcun tipo, ma fornendo loro la capacità di favorire e sostenere il dialogo universale.

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