Com'è organizzata SOS Villaggi dei Bambini in Cina?
SOS Villaggi dei Bambini è presente in Cina con 9 Villaggi, 8 Case del Giovane, 9 Asili, 3 Centri Professionali, 2 Centri di Sviluppo Sociale e 1 Scuola Media. La Scuola è a Yantai, ospita più di 3000 studenti ed è la più grande Scuola SOS al mondo.
I Villaggi SOS ospitano oltre 1000 tra bambini e bambine, mentre più del 90% dei circa 900 bambini che frequentano gli Asili SOS provengono dalle comunità circostanti. Nel 2007, inoltre, più di 400 tra bambini e adulti hanno beneficiato dell'assistenza dei Centri di Sviluppo Sociale SOS.
I Villaggi SOS sono impegnati in qualche attività legata ai Giochi Olimpici?
Non direttamente. SOS Cina ha in programma l'organizzazione di un campo estivo, durante le Olimpiadi, nel Villaggio chea breve aprirà proprio a Pechino. Inoltre, è alla ricerca di sponsor esterni che consentano a due bambini e a una mamma provenienti da ogni Villaggio SOS di partecipare ad un evento sportivo.
Quanto ai bambini, vivono l'attesa dei Giochi con eccitazione: sui muri delle loro stanze si possono si possono trovare molti disegni dei 5 cerchi e delle mascotte.
Qual è il tipo di rapporto tra SOS Villaggi dei Bambini e e le autorità cinesi?
Lo scopo del lavoro di SOS Villaggi dei Bambini in Cina è stabilito da un accordo tra SOS Kinderdorf International e il Ministero degli affari civili della Repubblica popolare cinese. Tra le altre cose, questo accordo stabilisce che SOS gestisce i propri Villaggi e le altre attività secondo i principi base della nostra organizzazione. L'accordo fissa anche le aeree e le tipologie di cooperazione tra SOS Villaggi dei Bambini e le autorità Cinesi.
SOS Villaggi dei Bambini sta lavorando in stretta collaborazione con le autorità cinesi a tutti i livelli. I terreni e le proprietà per tutte le attività di SOS sono fornite dalle autorità locali, che ne finanziano anche i lavori di manutenzione. Per il 2008 le autorità governative forniranno il 25% del budget di SOS Villaggi dei Bambini Cina.
Come fa un bambino ad arrivare ad un Villaggio SOS?
Tutti i bambini vengono indirizzati ai Villaggi SOS dalle autorità cinesi. Il Dipartimento degli Aaffari Interni che viene a conoscenza della situazione del minore stabilisce un primo contatto con l'organizzazione. Quindi, il nostro personale si informa sul caso e se possibile accetta il bambino in un Villaggio. Il trasferimento viene formalizzato in un accordo tra SOS Villaggi dei Bambini e le autorità locali cinesi.
Chi può essere ospitato nei Villaggi SOS?
Secondo l'accordo con il Governo, SOS Villaggi dei Bambini ospita minori abbandonati o orfani. L'organizzazione collabora con le autorità cinesi per quanto riguarda la frequenza a scuola, la partecipazione a corsi di formazione e altri servizi sociali. Attività diverse che rientrano nell'ambito del benessere di bambini e ragazzi - per esempio, cure per bambini con necessità particolari - sono coperte dalle autorità locali.
Che tipo di educazione ricevono i bambini SOS?
La stessa prevista per tutti i bambini cinesi, cioè 9 anni obbligatori di istruzione. La maggior parte dei bambini SOS frequenta la scuola pubblica, ma una mamma SOS può decidere di mandare il proprio bambino ad una scuola privata se lo ritiene opportuno.
La politica cinese del figlio unico ha qualche impatto sul lavoro dell'organizzazione?
SOS Villaggi dei Bambini Cina non ha assunto una posizione ufficiale a questo riguardo. Però i bambini SOS sono consci del fatto che crescere con fratelli e sorelle è una cosa particolare, e la apprezzano.
Cosa sta facendo SOS Cina per rafforzare i diritti del bambino?
Secondo l'accordo col governo cinese, SOS Villaggi dei Bambini deve operare in attuazione con la convenzione ONU sui Diritti del Bambini all'interno dei Villaggi SOS e in tutte le altre attività.
Cosa sta facendo SOS Cina per la prevenzione all'abbandono?
Al momento è in fase di preparazione un Programma di Rinforzamento Familiare.
Com'è crescere da bambino SOS in Cina?
Ai bambini SOS non viene riservato un trattamento particolare. A scuola, per esempio, gli insegnanti e le madri evitano di etichettarli come «orfani». Sono ragazzi normali e si confrontano con le stesse aspettative di qualunque altro ragazzo.