Solo pochi giorni più tardi, nuovi attacchi al Villaggio hanno causato la morte di un impiegato presso il Villaggio SOS e il ferimento di tre civili. Le truppe etiopi, che supportano il governo somalo nella guerra ai ribelli, hanno fatto irruzione nell'Ospedale SOS prelevando carburante e pacchi di medicinali. SOS Villaggi dei Bambini è profondamente scioccata dalla perdita di un membro del proprio staff e condanna con decisione gli attacchi degli ultimi mesi alle strutture civili. SOS Villaggi dei Bambini chiede protezione incondizionata e garanzie di sicurezza per le organizzazioni di soccorso, il cui lavoro nelle attuali circostanze è praticamente impossibile. L'Ospedale SOS è stato per molti anni il principale centro medico per migliaia di persone, in particolare per mamme e bambini. I suoi pazienti non vengono solo da Mogadiscio, e sono capaci di camminare per miglia pur di raggiungere una delle poche strutture mediche ancora attive in città, dove trovare assistenza sanitaria gratuita. Tutte le strutture SOS Villaggi dei Bambini sono state evacuate nel 2007. Le famiglie SOS non sono ancora in grado di tornare alle proprie case e solo temporaneamente alloggiate in aree sicure della città. L'asilo, la scuola elementare e la scuola infermieri sono temporaneamente allestite nei pressi dell'aeroporto di Mogadiscio. L'Ospedale SOS è l'unica struttura che, a metà di marzo, aveva riaperto, ma a condizione che la situazione fosse costantemente monitorata: se necessario, infatti, sarebbe stato chiuso di nuovo.

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