Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa dell'onorevole Iovene (Ds), che giustamente esulta per il mancato inserimento dei tagli ai Centri di servizio del volontariato nel maxiemendamento sul dl competitività. Il suo ragionamento non fa una piega e la sua battaglia sull'argomento è sempre stata seria e forte ma oggi è anche il giorno in cui è stata votata la fiducia a un dl che contiene anche la Più dai, Meno versi (cfr cover del sito). Né da Iovene né da altri senatori o deputati dell'opposizione è venuto un cenno, in merito. Peccato, dunque, solo per il titolo del lancio di agenzia, "Prima vittoria del volontariato". Pensavamo, si parva licet, che anche la +Dai, -Versi lo fosse. Ma non era, oltre che più giusto, più intelligente dire "Due vittorie del volontariato"? Da quando in qua uno è meglio di due? Ah, la politica quando si fa bottega...
La mobilitazione portata avanti, nei giorni scorsi, dalle organizzazioni di volontariato con la condivisione del sindacato, e l'iniziativa delle opposizioni in Parlamento ''hanno impedito che si compisse un vero e proprio misfatto ai danni dei Centri di servizio e di tutto il volontariato del nostro Paese'': cosi' il senatore Nuccio Iovene (Ds) commenta il mancato inserimento, nel maxiemendamento al dl sulla competitivita' sul quale oggi il governo ha ottenuto la fiducia al Senato, del contestato art. 17 sul volontariato. Si tratta di una modifica sostanziale della legge quadro sul volontariato, la legge 266/91, con la quale si prevede - secondo quanto denunciano le organizzazioni - il dimezzamento dei fondi a disposizione dei Centri di servizio del volontariato, fondi che provengono dagli utili delle Fondazioni bancarie e che sono previsti nella legge istitutiva dei Csv. La ratio della norma del 1991 era che non si dovevano dare alle associazioni di volontariato finanziamenti diretti, ma si dovessero offrire loro servizi, attivita' di consulenza e di formazione. ''Con la modifica prospettata dal Governo, e fortunatamente non inserita nel decreto - ricorda Iovene - i Comitati di gestione, che sono organi di controllo istituiti presso le diverse Regioni, invece di effettuare appunto i loro compiti specifici, avrebbero dovuto utilizzare la meta' dei fondi che erano e sono destinati ai Csv per finanziare, in maniera discrezionale, associazioni a loro scelta e per coprire eventuali buchi del Servizio civile nazionale, che il Governo non e' in grado in altra forma di coprire''. Una scelta, secondo il parlamentare, ''sbagliata nel metodo e nel merito: nel metodo, perche' determinata senza alcuna concertazione con le associazioni di volontariato; nel merito, perche' una scelta di questo genere avrebbe determinato un colpo mortale ai centri di servizio operanti in tutta Italia e soprattutto un colpo mortale all'autonomia del volontariato italiano''.