Il rapporto evidenzia come i cambiamenti climatici stanno già avendo, e continueranno ad avere in futuro, un generale impatto avverso sulla vita dei bambini, così come su tutti gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio riguardanti l'infanzia, compresi quelli sulla salute, la sopravvivenza, l'istruzione e l'uguaglianza di genere.
Il rapporto elenca le conseguenze dei cambiamenti climatici nel contesto degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e dei diritti dell'infanzia:
Aumento della povertà infantile a causa della riduzione del reddito e dei rischi per i mezzi di sussistenza (ripercussioni sul 1° Obiettivo di Sviluppo del Millennio): i cambiamenti climatici potrebbero causare ulteriori 40.000-160.000 decessi infantili all'anno in Asia meridionale e nell'Africa Subsahariana, a causa delle sole perdite di prodotto nazionale lordo (PNL).
Aumento della povertà (1° e 4° Obiettivo di Sviluppo del Millennio): con un aumento di 2 gradi centigradi della temperatura, tra 30 e 200 milioni di persone saranno a rischio per fame in tutto il mondo, con il pericolo che salgano a 550 milioni se l'aumento di temperatura dovesse essere di 3 gradi centigradi.
Un
numero inferiore di bambini avrà la possibilità di andare a scuola, con le bambine maggiormente colpite (2° e 3° Obiettivo di Sviluppo del Millennio): gli effetti negativi sui mezzi di sussistenza potrebbero costringere i genitori a ritirare i loro figli dalla scuola - e in molte culture ciò significa ritirare prima le bambine - in modo che possano aiutare nella raccolta dell'acqua e contribuire ed integrare il reddito familiare.
Aumento delle malattie infantili (infettive e veicolate dall'acqua; 6° e 7° Obiettivo di sviluppo del millennio). Malaria: i cambiamenti climatici potrebbero implicare un ritorno della malaria - che oggi uccide 800.000 bambini ogni anno - in aree prima fuori dal raggio d'azione delle zanzare che ne sono veicolo, come ad esempio gli altopiani del Kenya o la Giamaica. Diarrea: il cambiamento climatico aumenterà nei paesi a basso e medio reddito il peso delle malattie diarroiche dal 2 al 5% entro il 2020. Dengue: le stime suggeriscono che, a causa dei cambiamenti climatici, la popolazione a rischio potrebbe raggiungere i 3,5 milioni nel 2080 (contro gli 1,5 milioni attuali).
Il rapporto indica infine le modalità mediante cui l'UNICEF già lavora con i bambini e le comunità locali per aiutarle ad adattarsi ai cambiamenti climatici, fornendo ad esempio aiuti alle popolazioni affinché siano preparate a fronteggiare i sempre più frequenti rischi di disastri naturali; ad affrontare il problema della contaminazione o della minore disponibilità di risorse idriche, costruendo pozzi, fornendo pompe o introducendo tecniche nuove come la raccolta dell'acqua piovana.
Rapporto sull'impatto dei cambiamenti clinatici sui bambini (in inglese) (2.04 MB).