Lo stato generale delle altre strutture sanitarie di Gaza è altrettanto preoccupante. Il personale sanitario ha difficoltà a muoversi e in alcuni ospedali il tasso di assenza raggiunge il 40%. I malati affrontano le stesse difficoltà. Le ambulanze devono anch'esse limitare i loro interventi unicamente ai casi d'urgenza. Gli ospedali dispongono solamente di uno stock limitato per fare funzionare i loro generatori.
Questa penuria è in gran parte dovuta al restringersi dell?embargo a ottobre 2007 e poi ancora a gennaio 2008, quando gli ingressi di carburante nella striscia di Gaza sono stati progressivamente ridotti. All'inizio di aprile, un attacco dei militanti palestinesi contro il principale deposito di carburante di Gaza e uno sciopero generale dei distributori hanno ulteriormente limitato l'approvvigionamento.
MSF giudica inaccettabile che gli aiuti medico-umanitari e il sistema di salute generale debbano soffrire per questa situazione. Dal 2006, MSF denuncia le conseguenze mediche ed economiche di questo embargo. A più riprese, MSF ha espresso la sua preoccupazione sulle ripercussioni di questo blocco su una popolazione già molto provata da anni di conflitto. Da due anni a questa parte, il sistema sanitario a Gaza continua a essere indebolito da un insieme di fattori politici (doppio conflitto israelo-palestinese e intra-palestinese, separazioni all'interno del Ministero della Salute) ed economici.
MSF è presente nella striscia di Gaza dal 1991, e fornisce cure post-operatorie, pediatriche e di psicologiche. Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria al mondo, insignita nel 1999 del Premio Nobel per la Pace.
Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.
Per informazioni:
Andrea Pontiroli e Gianluigi Lopes
Medici Senza Frontiere - 06 4486921
Cell: 335 8489761