Nonostante tutto e sebbene l'Italia abbia bandito il nucleare con un referendum nel 1987, oggi c'è chi vorrebbe reintrodurlo ignorando che il prezzo da pagare è altissimo. Prima di tutto in vite umane perché non esiste sicurezza intrinseca e in caso d'incidente la radioattività permane per millenni e poi costruire le centrali costa. Costa il trattamento delle scorie e in nessuna parte del mondo è stato trovato il modo di farlo in sicurezza. Solo in Europa i rifiuti nucleari sono 100mila tonnellate e crescono di 40 mila metri cubi all'anno e non esiste ancora nessun sito definitivo per trattarle. Costa lo smantellamento dell'impianto arrivato a fine vita, da 500 milioni a 2,6 miliardi di dollari a seconda della tecnologia del reattore.

In questi anni ci siamo impegnati in tantissime azioni rivolte a contrastare la proliferazione energetica nucleare, a svolgere un'azione di stimolo per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, a chiedere la messa in sicurezza del reattore esploso, a portare sostegno alla popolazione bielorussa che ancora oggi vive una emergenza ambientale, sociale e sanitaria. Per questo in occasione del disastro di Cernobyl abbiamo indetto una settimana d'iniziative, dal 21 al 26 aprile, per ricordare quel terribile incidente ribadendo il nostro NO al nucleare, rilanciando il SI alle rinnovabili e invitando tutti a sostenere i nostri progetti di Cooperazione e di aiuto alle popolazioni colpite dal fallout.

Per informazioni: solidarieta@festambiente.it

Opuscolo (PDF, 2.5 Mb) 
I più diffusi luoghi comuni sull'energia nucleare semplici da sfatare (PDF, 44.5 Kb) 
Prototipo di delibera regionale, provinciale, comunale (PDF, 99 Kb) 

Gli appuntamenti  

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