Amnesty International teme che il governo nepalese voglia estendere le operazioni illegali di polizia contro i tibetani presenti nel paese violando, in questo modo, i loro diritti fondamentali alla libertà dagli arresti arbitrari, a un giusto processo e alla libertà di movimento, espressione e riunione.
"Negli ultimi giorni, esponenti della comunità dei rifugiati tibetani sono stati oggetto di misure particolarmente punitive, quali le minacce di deportazione in Cina, con l'obiettivo di ridurre al silenzio le loro proteste. Ora, la minaccia di ricorrere alla forza letale, rappresenta un'escalation inaccettabile" - ha dichiarato Amnesty International.

L'organizzazione per i diritti umani chiede al governo del Nepal di garantire che le sue forze di polizia siano addestrate ed equipaggiate per impiegare metodi non violenti di controllo della folla prima di ricorrere, quando strettamente necessario, all'uso della forza. Le armi da fuoco devono essere usate solo come estrema risorsa, quando sono a rischio vite umane. Il governo del Nepal deve inoltre garantire che le forze di polizia siano soggette a regole rigorose riguardanti i metodi da utilizzare e siano vincolate a un sistema di controllo e monitoraggio del proprio operato.

Visita le pagine della campagna "Pechino 2008. Olimpiadi e diritti umani in Cina" su www.amnesty.it/pechino2008  

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