Da questo punto di vista, le organizzazioni sindacali europee sono chiamate a elaborare e realizzare nuove strategie che consentano un reale processo di inclusione. I saggi di John Monks e Guglielmo Epifani si soffermano proprio sulle trasformazioni del mondo del lavoro e sulle urgenze dell'iniziativa sindacale. Monks, in particolare, scrive della diversa configurazione della struttura sociale nei paesi europei che vede l'ampliamento dei ceti medi e professionali e la nascita di nuove fasce di esclusione sociale che sono state finora ignorate dai sindacati ma che in futuro dovranno diventare i nuovi protagonisti dell'azione sindacale.

Il saggio di Chiara Saraceno traccia il quadro delle povertà e delle politiche contro la povertà in Europa, discutendo promesse e limiti dell'Agenda di Lisbona, con la quale nel 2000 erano stati fissati avanzati traguardi sociali per l'Unione Europea. Le principali responsabilità della mancata realizzazione degli obiettivi di Lisbona vanno individuate nella debole azione dell'Unione Europea e, in particolare, nella scelta di attribuire priorità non alle politiche sociali ma a quelle economiche e del lavoro, ritenendole da sole in grado di sconfiggere la povertà.

Nella seconda sezione degli Annali si approfondisce la situazione specifica dei paesi scandinavi, dell'Inghilterra, della Spagna, della Germania e degli Stati Uniti con i saggi di Bruno Amoroso, Herman Schmid, Thomas Blanke, Juan Gorelli Hernandez, Christian Tilly e Heater Boushey.

Nella sezione "Memoria e quotidianità" Ilaria Del Biondo ricostruisce la complessa trama degli eventi che portarono alla firma degli Accordi di Matignon del giugno 1936, simbolo della vittoria del Fronte Popolare in Francia.

Seguono i contributi della sezione "Strumenti" che prendono in esame alcune significative esperienze di politica familiare, di regolazione salariale e di gestione del mercato del lavoro (saggi di Bruno Caruso, Daniela Comandè, Agostino Megale, Anna Teselli, Jeanne Fagnani, Eva Kocher, Jacques Rojot e Maria Filippa Plotino). In chiusura, una descrizione, a cura di Dario Ansel, dei più importanti centri archivistici per la conoscenza e lo studio del movimento operaio spagnolo.

Infine, l'Annale rende omaggio a Bruno Trentin con un ricordo di Carlo Ghezzi, che ne ripercorre l'intensa biografia sindacale e politica, un intervento di Adolfo Pepe, dal titolo «La lezione di Giuseppe Di Vittorio nel pensiero politico di Bruno Trentin», e un saggio dello stesso Trentin dedicato alla lettura dei due bienni rossi del Novecento.

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