Di Joshua Massarenti Avrebbe raggiunto almeno il centinaio di morti il bilancio dei disordini che infuriano nel Togo dal 24 aprile, dopo la contestata vittoria nelle presidenzali di Faure' Gnassingbe, figlio e delfino del defunto leader Gnassingbe Eyadema, il cui successo sarebbe stato pero' inficiato da gravi brogli. E' quanto risulta da una relazione trasmessa d'urgenza al Dipartimento di Stato americano dall'ambasciata degli Stati Uniti a Lome', capitale del piccolo Stato africano, divenuta l'epicentro degli scontri tra forze di sicurezza e militanti dell'opposizione. I feriti ammonterebbero ad alcune centinaia, e vi sarebbero anche un imprecisato numero di dispersi. Stando all'Acnur, l'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, come minimo sarebbero 6.600 gli sfollati, costretti a cercare scampo nei confinanti Benin e Ghana: tra i fuggiaschi anche decine di bambini di appena 3, 4 o 5 anni, molti neppure in grado di camminare normalmente. L'Acnur e altre organizzazioni umanitarie stanno tentando di fare fronte all'emergenza, allestendo in tutta fretta campi di accoglienza per i profughi a ridosso delle frontiere. Vita, 30 aprile 2005

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