Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente ha commentato la direttiva dell'Ue contro l'inquinamento atmosferico che ha fissato nuovi standard contro l'inquinamento atmosferico. Gli studi più recenti evidenziano il ruolo centrale del PM 2,5 (le polveri sottili di diametro inferiore ai 2,5 µm) e ancor più della frazione ultrasottile (le particelle minori di 0.1 micron: "ultra fine particles" o UFP).
Numerosi studi epidemiologici hanno confermato che all'inquinamento da PM10 sono associati effetti dannosi per la salute umana, sia a breve (effetti acuti) che a lungo termine (effetti cronici), tra cui una riduzione dell'aspettativa di vita stimata di 1-2 anni, una diminuzione della funzionalità polmonare e aumento dei sintomi di bronchite sia negli adulti che nei bambini.
"Pur riconoscendo il valore della direttiva, - ha aggiunto Cogliati Dezza - riteniamo necessario adeguare nel tempo questi limiti ai parametri di rischio per la salute individuati dalla comunità scientifica e ancor più creare un sistema sanzionatorio in grado di spronare gli amministratori ad attuare interventi realmente efficaci per migliorare la qualità dell'aria".
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