Realizzare le infrastrutture utili, abbandonare definitivamente l'opzione nucleare, far partire una nuova stagione di demolizione degli ecomostri e per la legalità, introdurre i reati ambientali nel codice penale, sostenere e valorizzare i piccoli comuni, sfruttare la lotta ai cambiamenti climatici per rinnovare l'economia, investire sulla qualità culturale dei territori sono alcuni dei 13 punti contenuti nel documento per costruire un'Italia più moderna, pulita e civile.

Tra le firme, che continuano ad arrivare, ci sono ad esempio Fausto Bertinotti, Fabio Mussi, Anna Donati, e Enrico Fontana (Sinistra Arcobaleno), Gianni Alemanno e Fabio Granata (Popolo delle libertà), Francesco Rutelli, Massimo D'Alema, Giovanna Melandri, Ermete Realacci, Francesco Ferrante, Roberto Della Seta, Walter Tocci e Dario Franceschini (Partito Democratico). Hanno sottoscritto il manifesto anche Alfonso Pecoraro Scanio, Grazia Francescato e Loredana De Petris - sottolineando che l'eventuale produzione di energia dai rifiuti avvenga utilizzando sempre le migliori tecnologie possibili. Sì al patto di Legambiente anche da Stefania Prestigiacomo, che non condivide però il no al nucleare e da Paolo Russo (Pdl), che chiede di rivedere anche il punto sull'agricoltura, mentre Rutelli aggiunge la necessità di dare piena attuazione al Codice del Paesaggio e di portare all'1% del Pil il bilancio della Cultura.

"La sfida ecologica può essere una grande occasione per crescere - dice Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente -. Rendere più vivibili le nostre città, ridurre l'inquinamento e l'effetto serra, valorizzare le nostre ricchezze sono priorità imprescindibili, che superano di gran lunga le logiche di schieramento. Il nostro Patto per l'ambiente propone strategie decise e azioni concrete da attuare al più presto nell'interesse di tutti".

Nel Patto per l'Ambiente di Legambiente al primo punto c'è subito il mutamento climatico e l'innovazione energetica. L'Italia deve assumere come prioritari la sfida europea: una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra e dei consumi energetici e il raggiungimento di almeno il 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Sul fronte dei rifiuti si sollecita la necessità di rendere più convenienti la raccolta differenziata, il recupero delle materie prime e il riciclo, anche attraverso incentivi fiscali. C'è quindi un secco no al nucleare, agli ogm e ai condoni edilizi e la richiesta di inserire i crimini ambientali nel Codice penale.
Il Patto rivendica, inoltre, più cultura per tutti e un serio investimento culturale e finanziario sulla scuola e sugli insegnanti, chiede che sulla ricerca si investa il 3% del Pil, suggerisce la valorizzazione, anche in chiave economica, di aree protette e piccoli comuni, una fiscalità diversa che riorienti il sistema produttivo favorendo i comportamenti virtuosi e penalizzando gli sprechi.

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