"Il sacrosanto diritto delle persone con disabilità ad avere risposte ai loro bisogni viene utilizzato come grimaldello per alterare un'esperienza nata invece a beneficio della partecipazione dei giovani alla vita sociale, quale quella del Servizio Civile Nazionale. Ciò che ci preoccupa non è tanto la destinazione vincolata di una parte - il 4% - del Fondo Nazionale per il servizio civile alle categorie dei grandi invalidi e dei ciechi, quanto piuttosto l'idea di una spartizione del fondo per categorie e senza troppo riguardo alla qualità dei progetti presentati invece di puntare su un'attenta programmazione complessiva."

"Ci sarebbe da chiedersi quante siano le categorie con pieno diritto ad avanzare una loro candidatura alla destinazione di una quota del fondo nazionale e se il Ministro Ferrero abbia riflettuto sull'ipotesi di soddisfarle tutte."

"Un dato: per le sole categorie citate si prevede una riserva di circa 1.600 volontari, con incidenza finanziaria di 11 milioni e 200 mila euro su di un fondo già esiguo. Perché non rimpinguare il fondo per il servizio civile di questa cifra - conclude Borrelli - prendendola dai più adeguati capitoli di spesa del Ministero per la Solidarietà Sociale piuttosto che depauperare le poche risorse destinate ai giovani?"

Anna Laudati
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