Nel 2007, oltre 19.500 civili sono stati uccisi a causa del conflitto. Migliaia di bambini hanno perso i genitori in attentati, sparatorie e rapimenti; intere comunità sono state sradicate dalle loro terre da violenze settarie senza precedenti.

Migliaia di nuclei familiari sono caduti in miseria per la perdita del capofamiglia, spesso l'unica fonte di reddito e sostentamento.
«La crisi è molto peggiore di quello che pensiamo, non solo in termini di privazioni quotidiane che i bambini sono costretti a sopportare, ma anche per i danni provocati alla loro psiche e sviluppo», ha dichiarato Claire Hajaj, Responsabile per la comunicazione dell'UNICEF Iraq, in visita a Roma nel quinto anniversario dell'inizio della guerra per lanciare un appello sulla condizione delle donne e dei bambini iracheni.

«Il recente miglioramento delle condizioni di sicurezza non può cancellare i danni di 5 anni di violenze seguite a decenni di difficoltà economiche. Siamo arrivati ad un punto in cui la mancanza di istruzione e la violenza diffusa sta mettendo a rischio un'intera generazione.»

Un iracheno su sei in fuga dalla sua terra

Dal 2006, ossia dal primo attacco alla moschea di Samarra, che ha scatenato l'ondata di violenze settarie tra sciiti e sunniti, più di 1,3 milioni di persone sono rimaste sfollate: 650.000 di esse sono bambini.
Se si considerano le persone costrette ad abbandonate le proprie case dal 2003, queste risultano più di 4 milioni - oltre il 15% della popolazione irachena - di cui, ancora una volta, la metà bambini.

I principali indicatori sull'infanzia registrano il costante peggioramento delle condizioni di vita in Iraq: la copertura vaccinale è diminuita dell'80% in 2/3 del paese e il 21% dei bambini risulta malnutrito; appena il 40% dei bambini iracheni ha accesso all'acqua potabile e il 20% della popolazione fuori della capitale a servizi igienici di base; un bambino su 5 non ha accesso alla scuola mentre il 30% soffre di crisi d'ansia e altri sintomi traumatici; sempre più bambini sono costretti a lavorare o mendicare in strada.

Per maggiori informazioni sulle attività di Unicef in Iraq, visita la pagina:
http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4346

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