Il dossier "EmergenzAmbiente", presentato in conferenza stampa a Pescara, costituisce non solo la piattaforma unitaria della manifestazione ma anche una pietra miliare nella storia dei movimenti nati per la difesa dell'ambiente e della salute nella regione. I dati ambientali riportati nel documento sono agghiaccianti: 865 siti a fortissimo rischio di inquinamento (siti industriali e discariche dismessi, discariche abusive); il 50% delle falde della Regione compromesse da nitrati e composti cancerogeni; il 35% del territorio ormai dato in concessione per la ricerca e lo sfruttamento degli idrocarburi; centinaia di cave fuori controllo molte delle quali approvate recentemente senza che da 30 anni questa regione sia dotata di un piano cave; la costa ormai cementificata per il 90%; la qualità delle acque dei fiumi in fortissimo trend negativo, il mare con qualità dell'acqua nelle classi tra "mediocre" e "fortemente contaminato"; gran parte delle discariche per i Rifiuti Solidi Urbani con gravissimi problemi ambientali; le emissioni, concesse magnanimamente, praticamente fuori controllo; la raccolta differenziata lontanissima dagli obiettivi di Legge; la Direttiva Seveso Ter largamente inapplicata pur riguardando ben 23 stabilimenti a rischio di incidente rilevante presenti nella Regione, le bonifiche al palo, con le discariche di Bussi neanche messe in sicurezza ad un anno di distanza dal loro sequestro; le procedure relative alla trasparenza negli atti del tutto non trasparenti.
Nonostante ciò, la classe dirigente non cerca di risolvere questi problemi ma continua a proporre interventi devastanti: strade sulla linea costiera,
nuovi impianti industriali a gravissimo rischio ambientale come la Orim a Bussi e il Centro Oli ad Ortona, l'uso dei cementifici come inceneritori. Per associazioni e comitati la nostra Regione sta vivendo un periodo buio. L'incapacità della classe politica a governare, il prevalere dei particolarismi sull'interesse generale, la mattanza che il territorio subisce quotidianamente, la violazione delle regole, la commistione tra politica e affari, la scarsa trasparenza e la moltiplicazione dei conflitti di interesse, le infiltrazioni criminali organizzate non lasciano dubbi: in Abruzzo è emergenza ambientale e democratica.
La manifestazione del 15 marzo è l'inizio di un cammino comune per una riforma ecologica che richiede scelte di cambiamento radicale. L'Abruzzo ha bisogno di scelte conflittuali che penalizzino gli interessi di parte e premino gli interessi collettivi. Comitati e associazioni si presentano con una piattaforma con ben 75 proposte concrete per cambiare realmente in maniera sostenibile la gestione del territorio e i rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini. Si va, tra le tante proposte, dalla richiesta della raccolta differenziata "porta a porta" da realizzare in tutti i comuni entro un anno alla redazione della Carta della Natura; dalla redazione del Piano di Tutela delle Acque e del Piano Cave all'immediata bonifica dei siti inquinati; dall'applicazione della Legge Severo TER alla partecipazione dei cittadini e delle associazioni nei procedimenti autorizzativi; dalla riforma del Comitato Valutazione di Impatto Ambientale e degli organismi di controllo alla realizzazione di indagini epidemiologiche nei siti a rischio; dal raddoppio dei fondi destinati alle attività di monitoraggio e prevenzione all'adozione di un nuovo Piano Paesistico che fermi il consumo del territorio; dal ribaltamento della proporzione attuale tra investimenti per le infrastrutture viarie extraurbane e per infrastrutture urbane (da 3 a 1 a 1 a 3), privilegiando interventi per la mobilità su ferro e per quella collettiva nelle aree urbane alla certificazione ambientale dello sfruttamento delle foreste entro il 2012.
I comitati, le associazioni e i movimenti lanciano un appello ai cittadini abruzzesi affinché il prossimo 15 marzo a Pescara scendano in piazza per ottenere una migliore qualità della vita e la tutela concreta dell'ambiente. L'appuntamento per tutti è alle ore 15:00 alla Madonnina presso il Porto Nord, da cui il corteo si snoderà per le vie di Pescara per concludersi a Piazza Salotto.
Il dossier "Emergenzambiente"
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