di Sara De Carli
Domani, 21 aprile, entra in vigore la legge Bossi-Fini nella parte che riguarda il diritto di asilo: a quasi 3 anni dall'approvazione, la legge cambierà sostanzialmente la situazione di tutti i cittadini stranieri che chiedono asilo in Italia.
Il Comitato Italiano per i Rifugiati da sempre ha espresso grande perplessità nei confronti di questa legge: l'accusa è che la Bossi Fini si propone di contrastare l'abuso del diritto di asilo ma non protegge i rifugiati. A partire da maggio i richiedenti asilo saranno trattenuti nei centri di identificazione per un periodo massimo di 35 giorni, e in questo breve lasso di tempo sarà deciso il loro destino. I ricorsi al giudice non sospenderanno l'espulsione.
Il Cir riconosce gli aspetti positivi della legge, tra cui il decentramento delle istanze decisionali attraverso la costituzione di 7 commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato, alle quali prenderanno parte a pieno titolo anche rappresentanti dell'UNHCR e degli enti locali, fatto che assicurerà maggiore garanzie. "La nuova legge e il suo regolamento - ha affermato il presidente del CIR Rino Serri - non sostituisce in alcun modo la necessità che l'Italia si dia finalmente una legge organica sul diritto di asilo in attuazione della propria costituzione".
Su questo tema il CIR organizza la Prima Conferenza Nazionale Asilo, che si svolgerà a Roma il 6 e 7 maggio presso il Palazzo dell'Informazione ADNKronos, in Piazza Mastai 9.
Vita, 20 aprile 2005