Il Sudan, con una popolazione di circa 34 milioni, è territorialmente la più grande nazione africana e ambientalmente tra le più ricche e diversificate. Nel gennaio 2005, dopo 21 anni di guerra civile e due anni di trattative, il movimento ribelle SPLA (Sudan People's Liberation Army) e il governo hanno firmato un accordo di pace. Gli accordi hanno deciso una maggior autonomia amministrativa nel Sud del paese e la equa divisione tra nord e sud degli introiti derivati dai giacimenti petroliferi meridionali. La guerra civile, tra il nord primariamente musulmano ed il sud animista e cristiano, è costata 2 milioni di morti, 4 milioni di dislocati e profughi, e la distruzione della maggior parte delle infrastrutture nel Sud del paese. Il sistema scolastico sudanese è stato seriamente compromesso da decenni di guerra civile e da discutibili politiche dell'istruzione adottate nel corso degli anni. In aggiunta l'alta mobilità della popolazione sudanese - circa tre milioni di sudanesi migrano internamente ogni anno - complica lo scenario. Attualmente il governo centrale ha promesso di voler eliminare l'analfabetizzazione entro il 2015. Non vi sono tuttavia indicatori concreti di nessuna strategia in atto per il raggiungimento di tale obiettivo. Con il 43% della popolazione sotto i quattordici anni, l'impianto educativo del paese è chiaramente una delle priorità su cui un futuro di pace e prosperità si fonda. Nel 2002 le Nazioni Unite hanno stimato un'analfabetizzazione maschile pari al 29% e quella femminile al 51 %, suggerendo un lieve miglioramento rispetto agli anni novanta. Uno dei problemi maggiori che tutt'ora persistono tuttavia è il basso tasso di iscrizione e frequentazione scolastica nonostante il sistema educativo nazionale preveda, dal 1998, otto anni di istruzione primaria obbligatoria. Il VIS, insieme ai salesiani di Don Bosco (presenti in Sudan dal 1980), da anni è presente nel territorio investendo la buona volontà e la professionalità dei suoi volontari nella costruzione di scuole, centri professionali e infrastrutture adeguate alle necessità del luogo. L'obiettivo del VIS è mettere in atto ogni sforzo possibile per offrire ogni facilità per l'educazione e l'insegnamento dei bambini, dei ragazzi e della gioventù povera, garantendo loro una formazione umana integrale. L'obiettivo è quello di ampliare i beneficiari accogliendo quanti più giovani poveri possibile, senza distinzioni di religione, etnia, provenienza. Molto importante la relazione con il Governo di Khartoum che sta diventando negli ultimi anni un interlocutore prezioso nella realizzazione di progetti di sviluppo da parte del VIS in loco. Infatti l'Organismo ha richiesto e ottenuto il riconoscimento formale del VIS come NGO italiana impegnata in Sudan per attività di carattere prevalentemente educativo. L'istruzione primaria è un diritto fondamentale dell'uomo e come tale deve essere garantito a tutti i bambini del mondo senza distinzioni geografiche inique. Se è vero che la conoscenza è il nutrimento migliore della mente allora garantire un livello di istruzione adeguato ai bambini e alle bambine sudanesi di oggi contribuirà a farne uomini liberi domani. Debora Sanguinato

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