Siamo stati in questi giorni in contatto con i nostri amici, da una parte e dall'altra. La disperazione è grande, così pure l'orrore per il silenzio del mondo.
Ormai le aspettative nei confronti di un'iniziativa europea, delle istituzioni e delle forze politiche italiane -a cui sempre si è guardato con fiducia e speranza- sono sostituite dalla disillusione.
Anche la nostra società civile non si muove. Organizzazioni, gruppi, movimenti, sindacati capaci di infiammarsi quando le questioni internazionali diventano materia di lotta politica in Parlamento guardano alla tragedia di Gaza da lontano. Tutta l'energia posta nel dibattito pro o contro il boicottaggio a Torino non è capace di unirsi, in un momento così drammatico, nell'unico appello possibile per il cessate il fuoco.

Anche chi, come noi e le altre organizzazioni che hanno a cuore non la strumentalizzazione politica delle guerre, ma la sorte degli esseri umani, non riescono a rompere il muro del silenzio e della disattenzione.
L'esercito israeliano ha oggi annunciato la fine delle operazioni di terra. Sappiamo purtroppo che il problema rimane intatto, e che la sofferenza delle popolazioni prosegue.
In allegato trovate la lettera aperta ai candidati che abbiamo sottoscritto insieme a altre organizzazioni già prima dell'inizio di questa ultima drammatica crisi. Potete, se lo ritenete utile come spero, renderla pubblica e diffonderla in sede locale, e organizzare iniziative.

A livello nazione, stiamo su questo costruendo un evento pubblico. Zvi Shuldiner sarà in Italia la prossima settimana per delle iniziative già previste. Stiamo verificando la possibilità di una sua presenza nella riunione del Coordinamento Internazionali il 17 marzo.

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