"La situazione è critica", afferma Duncan Mclean, capo missione di MSF. "Oltre 200 persone sono rimaste ferite nei combattimenti. La maggior parte sono state curate negli ospedali di Beit Hanoun e di Kamal Edwan a nord della striscia di Gaza, dove si sono concentrati gli attacchi, e nell'ospedale di Shifa a Gaza City. Inoltre manca la benzina e sabato le ambulanze non potevano circolare e raggiungere i pazienti. Ieri c'era abbastanza benzina perché le ambulanze potessero essere operative per un altro giorno".
L'intensità dei combattimenti rende difficili tutti i movimenti. Sembra che alcuni feriti, che vivono lontani dagli ospedali, non siano stati in grado di raggiungere le strutture ospedaliere."Con il calare dell'intensità dei combattimenti, potrebbero arrivare altri pazienti agli ospedali e ai centri di salute. Siamo dunque pronti a curare un numero importante di feriti".
Negli ospedali mancano sia medicine e materiale medico. Da venerdì, MSF ha donato medicinali e materiale sanitario agli ospedali di Beit Hanoun e Kamal Edwan per assicurare un adeguato livello di assistenza ai feriti: medicazioni, trasfusioni intravenose, medicine per anestesie, antibiotici e antidolorifici. MSF dispone di uno stock pre emergenze a Gaza City e si sta preparando a effettuare ulteriori donazioni agli ospedali - soprattutto all'ospedale di Shifa - secondo i bisogni identificati.
L'incursione e i bombardamenti di Israele nella striscia di Gaza, in risposta ai lanci di razzi contro Israele, hanno ucciso almeno 90 persone, tra cui molti civili. "La popolazione civile soffre da ambo le parti" afferma Mclean. "Gli israeliani a causa dei razzi lanciati dai palestinesi e la popolazione di Gaza a causa della risposta armata di Israele. La nostra maggiore preoccupazione oggi è la possibilità di accedere alle strutture mediche per tutti i feriti nella striscia di Gaza".
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