L'obiettivo principale "deve essere però sempre quello di proteggere gli interessi superiori del bambino". Per De Boer, "l'opzione di una adozione nazionale va messa al primo posto"; se ciò non è possibile, bisogna favorire la strada internazionale, "vigilando che non vi siano abusi di alcun tipo".
Il CdE si è occupato dell'argomento nel mese di gennaio, durante la sessione dell'Assemblea parlamentare. L'intento dei proponenti è di giungere a una procedura comune fra i 27 Stati membri dell'Ue, e in prospettiva dei 47 aderenti al CdE.
L'alto funzionario CdE spiega: "Se noi restringiamo o sopprimiamo la possibilità delle adozioni oltre confine laddove esse risultano impossibili a livello nazionale, noi facciamo pagare ai bambini il prezzo di errori commessi dagli adulti. E questo non lo possiamo accettare".
(fonte: Agenzia SIR)