Mercoledì 20 e giovedì 21 febbraio 2008, a Ginevra, presso l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, una delegazione di 11 rappresentanti della società civile italiana - membri del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani e del Gruppo di lavoro per la CRC (Convenzione ONU sui diritti dei bambini e degli adolescenti) di cui il VIS è parte - assisterà in qualità di osservatore alla 72a sessione del CERD, il Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione razziale che esaminerà il rapporto del Governo italiano sull'attuazione della Convenzione in materia. A guidare la delegazione italiana sarà Carola Carazzone, portavoce del Comitato di Promozione e Protezione dei Diritti Umani e responsabile del Settore Diritti Umani del VIS.

Le due reti di ONG - sulla base del Rapporto di monitoraggio delle raccomandazioni delle Nazioni Unite al Governo italiano pubblicato il 20 giugno scorso e del Rapporto di monitoraggio della Convenzione di New York pubblicato ogni anno il 27 maggio - hanno prodotto due documenti congiunti che saranno presentati il 20 febbraio 2008 dalle 13:45 alle 14:45 nel corso del Lunch Time Briefing. All'incontro saranno presenti Doudou Diène, Special Rapporteur delle Nazioni Unite per la discriminazione razziale che nell'ottobre 2006 al termine della visita in Italia ha presentato al Governo le sue Osservazioni preliminari, e alcuni membri del CERD (Convention On The Elimination Of All Forms Of Racial Discrimination).

I due documenti congiunti, contenenti indicazioni alternative a quelle del Governo italiano: 

- ribadiscono l'urgenza della costituzione in Italia di una Istituzione Nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani conforme ai Principi di Parigi; ? sottolineano la non giustificabilità dell'atteggiamento razzista di alcuni Stati nei confronti dei diritti umani considerati esclusivo problema dei paesi in via di sviluppo; 
- mostrano, nonostante l'instabilità politica italiana, la generale indifferenza delle istituzioni e le barriere poste dalla presunzione di essere estranei alla questione, come la migliore espressione della società civile, unita in rete, sia invece costantemente impegnata nello sviluppo di una democrazia partecipata e realmente attenta alla promozione e alla tutela di tutti i diritti.

Lo stato italiano adottò la Convenzione Internazionale Contro Ogni Forma Di Discriminazione Razziale il 4 febbraio del 1976 quando ancora l'idea di un'Italia interculturale sembrava un lontano miraggio. Oggi il nostro paese ha cambiato volto e l'Italia si presenta come una nazione multiculturale dove le identità in gioco, oramai molteplici, faticano ad essere riconosciute come portatrici di diritti e di doveri.

Forse è giunto il momento di fare degli impegni del passato la nostra più efferata sfida per il futuro.

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